All'Humanitas la teoria medica si trasforma in realtà. Ne avevamo già sentito parlare nel 2015 a proposito del sensazionale caso di Ayaco Yamashita. È
All’Humanitas la teoria medica si trasforma in realtà.
Ne avevamo già sentito parlare nel 2015 a proposito del sensazionale caso di Ayaco Yamashita. È una donna affetta da una leucemia mieloide acuta a cui il super computer Watson aveva permesso di avere una cura più specifica e mirata grazie al confronto e alla consultazione eseguita fra più di 20 milioni di cartelle cliniche e studi inseriti nel suo database, ed ora torna a far parlare di sé fra le aule universitarie.
Watson entrerà infatti nella grande famiglia dell’Università Humanitas nella veste di tutor per i moltissimi studenti al terzo anno della facoltà di Medicina.
Un vero e proprio Medical Cognitive tutor che consentirà allo studente di accendere ad una piattaforma in cui saranno resi disponibili referti, cartelle cliniche, letteratura scientifica, test di laboratorio, illustrazioni e molto altro ancora per favorire un percorso di studio personalizzabile su misura dello studente.
“Il software aiuterà gli studenti a esplorare situazioni complesse e a scegliere fra le loro capacità potenziali al momento di simulare decisioni di tipo medico. In questo modo è possibile monitorare anche i loro progressi”, è quanto dicono gli esperti.
Sono finiti i tempi in cui la fantasia serviva da esempio, da oggi gli studenti potranno testarsi su casi concreti e reali, e tutto questo grazie a Watson.
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