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La scuola e gli effetti del NO al referendum

La scuola e gli effetti del NO al referendum

Renzi si dimette. Giannini e Faraone ai saluti e la scuola ricomincia da capo. #FacceCaso. La schiacciante vittoria del NO e l’annuncio delle dimissi

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Renzi si dimette. Giannini e Faraone ai saluti e la scuola ricomincia da capo. #FacceCaso.

La schiacciante vittoria del NO e l’annuncio delle dimissioni di Renzi aprono le porte a nuovi scenari politici che, almeno per il momento, non potrà prevedere nessuno.

Anche il mondo della scuola aspetterà con ansia gli immediati sviluppi del referendum e le uniche certezze di oggi 5 dicembre, sembrano essere le dimissioni del ministero dell’Istruzione Stefania Giannini e del sottosegretario Faraone.

La legge 107 invece resterà, qualunque piega prenderà d’ora in poi la situazione politica e si dovrà lavorare per limitare il più possibile i danni.

Dopo due anni e mezzo di lotte, proteste e e manifestazioni il piazza, il 4 dicembre il personale scolastico si è preso la propria rivincita. Dopo due anni e mezzo di pasticci della Buona Scuola ora toccherà al futuro eletto (forse) dimostrare una volta per tutte di voler cambiare le cose, speriamo nel miglior modo possibile.

Di punti critici su cui lavorare ce ne sono fin troppi: dall’aumento degli stipendi al rinnovo dei contratti per non parlare della mancanza degli insegnanti in moltissime scuole all’inizio di dicembre, del precariato e della mobilità. Perché il no del personale scolastico abbia un senso, tanti nodi al pettine andranno sciolti il prima possibile. Staremo a vedere. #FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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