Laici contro cattolici negli istituti, in un vortice di contrasti su qualsiasi cosa. In un periodo che dovrebbe conciliare scoppiano invece le diatrib
Laici contro cattolici negli istituti, in un vortice di contrasti su qualsiasi cosa. In un periodo che dovrebbe conciliare scoppiano invece le diatribe.
Canzoncine sì, canzoncine no, se si quali, le recite forse e le benedizioni non vanno bene a tutti. La scuola diventa lo specchio di divisioni sociali, culturali e religiose, con l’avvicinarsi del Natale lo spirito di pace e fratellanza appare sempre più lontano nelle scuole Italiane.
Da una parte insegnanti che si impegnano per far passare le ultime settimane a fare richiami d’amore, fare recite natalizie e quant’altro, le famiglie cattoliche per cui anche il crocifisso in classe è segno distintivo, dall’altra atei, laici o di altre religioni, sulle barricate per volere una scuola che non sia lo specchio di una chiesa.
Esempio pratico alla scuola primaria “De Amicis” dell’Aquila, dove è scattata la polemica sulla cantata tradizionale, viste le lamentele di alcuni genitori atei. E in mezzo alla polemica si getta a capofitto la politica, con alcuni partiti come la Lega Nord pronti a strumentalizzare i problemi in nome dello spirito cristiano nazionale. Ma i casi non si limitano solo all’Abruzzo, attraversando anzi tutta l’Italia e portando uno scompiglio che, in questo mese soprattutto, non fa piacere.
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