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L’inchiesta di “Presa Diretta” sulle dipendenze dal web

L’inchiesta di “Presa Diretta” sulle dipendenze dal web

Nel programma condotto da Riccardo Iacona su Rai Tre, è andata in onda un’inchiesta, svolta dalla giornalista Giulia Bosetti, che ha messo in risalto

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Nel programma condotto da Riccardo Iacona su Rai Tre, è andata in onda un’inchiesta, svolta dalla giornalista Giulia Bosetti, che ha messo in risalto quello che è il rapporto dei giovanissimi con i social network e più in generale con il mondo di internet e dei videogiochi.

Oltre all’ormai noto fenomeno delle fashion blogger o degli influencer, ragazzi che appunto influenzano coloro che li seguono sui social in merito all’abbigliamento o allo stile di vita, si è trattato di tematiche più forti.
Pericoloso è risultato il rapporto che alcuni ragazzi hanno con i social network in quanto li utilizzano come una vetrina, un luogo in cui è importante apparire e sono importanti i like che si prendono. Spesso è accaduto che alcuni ragazzi si siano lanciati in sfide estreme solamente per goliardia e per farsi notare, come ad esempio la sfida di buttarsi l’acqua bollente addosso o di bere un eccessivo quantitativo di alcolici filmandosi per mostrare la propria resistenza.

Si è toccata poi la tematica dei videogiochi e delle dipendenze che questi ultimi creano, portando a volte i ragazzi a chiudersi in un mondo virtuale parallelo e a non uscire di casa per anni e talvolta anche a compiere dei gesti atroci. Questi fenomeni sono stati spiegati da degli psicologi che hanno visto la causa di questa preoccupante reclusione volontaria, in un senso di malessere interiore che i giovani nutrono, causato da dinamiche familiari o sociali. A Roma al policlinico Gemelli è presente l’unico centro di recupero per psicopatologie da web in Italia.

Sono stati intervistati anche dei giovani che hanno intrapreso la strada dell’autolesionismo ed hanno aperto dei blog o delle pagine sui social in cui manifestano il loro malessere e si confrontano e consigliano con altri ragazzi che hanno il loro stesso problema. La cosa che è emersa, e che può generare molta perplessità in alcuni, è che

si trova molta più semplicità nel parlare dei propri problemi con degli sconosciuti online piuttosto che con la propria famiglia, che talvolta è assente, o con i propri amici, che talvolta sono manchevoli o non ci sono proprio.

La dipendenza dei più giovani e la confidenza che questi ultimi hanno con le piattaforme digitali è risultata dunque preoccupante.
Certamente non bisogna demonizzare un mezzo di informazione e di comunicazione così importante per la nostra epoca come internet, però è necessario porre attenzione al modo in cui ci si approccia a questo mezzo ed essere accorti anche nei confronti di chi ci è più vicino se notiamo delle difficoltà.
Oggi, che è la giornata mondiale della sicurezza in rete, è opportuno riflettere sul modo in cui ognuno di noi si rapporta con il mondo digitale e porre rimedi nei casi in cui ci fosse qualcosa che non va.

Insomma, oggi più che mai, #FacceCaso.

Di Sara Fiori

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