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Licenza media a rischio per molti portatori di handicap

Licenza media a rischio per molti portatori di handicap

Nuova norma sulle prove differenziate per l'esame di terza media riguardanti i portatori di handicap è ora al vaglio delle commissioni parlamentari.

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Nuova norma sulle prove differenziate per l’esame di terza media riguardanti i portatori di handicap è ora al vaglio delle commissioni parlamentari.

Si affaccia una nuova proposta volta a cambiare nuovamente la scuola italiana. Questa volta sotto il microscopio del cambiamento troviamo l’esame di terza media, in particolare le modalità della prova per i ragazzi con disabilità.

Fino ad oggi la legge consentiva al docente di sostegno di decidere che tipo di programma svolgere con lo studente a seconda della gravità del caso.

L’insegnante poteva scegliere se semplificare o/e ridurre il programma ministeriale dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado, aiutando l’allievo con dei piccoli accorgimenti; oppure, laddove il deficit era alto, creare un percorso costruito intorno alle capacità dell’alluno. In base al tipo di programma svolto variava il tipo d’esame.

Nel primo caso la prova finale era solo semplificata o ridotta, nel secondo caso l’esame era personalizzato.
Questo tipo di sistema consentiva al circa 90% dei 65mila ragazzi con handicap che frequentano la scuola pubblica italiana, di ottenere la licenza di terza media.

La nuova riforma cancella la possibilità di far scegliere agli insegnanti il tipo di programma a seconda dei casi. Infatti l’articolo 12 della delega agli esami di stato direbbe: “Le prove differenziate, se equipollenti a quelle ordinarie, hanno valore ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma finale”. Con l’approvazione della nuova norma

solo i disabili il cui deficit gli permetta di superare delle prove differenziate ma solo per metodo e non per difficoltà, quindi prove con un programma semplificato, potranno ottenere la licenza di terza media.

Tutti coloro che non ce la faranno per via del loro handicap riceveranno un credito formativo, che li farà accedere alle scuole superiori, ma non avrà valore legale. Ciò vuol dire che il numero di ragazzi disabili che potrà prendere l’attestato di terza media si abbasserà drasticamente.

Al Miur il dibattito è aperto. Coloro che sostengono la proposta, la riforma sarebbe importante per abbattere le barriere che opprimono i portatori di handicap e raggiungere l’inclusione che meritano.

Salvatore Nocera da voce alla Federazione italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish) e commenta così la norma al vaglio: “È una questione delicata: ci sta che non tutti arrivino al diploma di maturità, ma per la licenza media è diverso. Così passa l’idea che i disabili, pur essendo nella stessa classe, fanno un percorso parallelo di serie B. Non è vera inclusione”. Inoltre, aggiunge “Quel titolo era importante per l’inserimento nel mondo professionale, specie per i concorsi pubblici, dove anche per i posti riservati alle categorie protette a volte viene richiesta la licenza media. O si adegua questa normativa, o questo diventerà un problema sociale”.

Speriamo che si arrivi, a breve, ad una reale conclusione della faccenda.

Di Chiara Caporali

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