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Ecco come la scuola affronta il tema della disabilità

Ecco come la scuola affronta il tema della disabilità

Per tutelare veramente il diritto allo studio dei ragazzi disabili ci sono strumenti appositamente previsti: scopriamo quali sono e come funzionano.

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Per tutelare veramente il diritto allo studio dei ragazzi disabili ci sono strumenti appositamente previsti: scopriamo quali sono e come funzionano.

Non tutto quello che ci circonda è scontato o forse, per noi si, per altri meno.
Mi riferisco prima di tutto alla possibilità di studiare e andare a scuola, un diritto costituzionalmente garantito, sul quale si è tanto detto e scritto ma che spesso rimane bianco su nero su un pezzo di carta.
Andare a scuola e studiare rappresenta una delle realtà ed esigenze primarie di un ragazzo, perché solo così potrà acquisire le conoscenze che nel futuro gli permetteranno di vivere nel mondo di oggi.

Purtroppo per molti ragazzi tutto questo è negato: parlo di coloro che sono affetti da disabilità di vario genere come cecità, sordità, problemi motori e intellettivi. In sintesi, tutte persone che per godere di ciò che noi diamo per scontato devono faticare molto più di noi, quando ci riescono, a causa di uno Stato che non sempre, anzi quasi mai, garantisce effettivamente i loro diritti.

Solo negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti riguardo alla tutela dei minori disabili in ambito scolastico, in quanto fino a solo qualche decennio fa questi venivano differenziati dagli studenti “normodotati”: a questi venivano riservate strutture separate, con il risultato opposto a quello desiderano. Infatti invece di tutelarli maggiormente gli studenti disabili venivano isolati dai loro coetanei, così da trovarsi fuori dalla società.
Solo agli inizi degli anni ’80 comincia un vero fenomeno di integrazione, potendo i ragazzi disabili accedere agli istituti scolastici normali, seppur con differenziazioni sostanziali dal punto di vista della didattica e del trattamento. Fino agli ultimi anni in cui è cominciato un processo di inclusione, che a differenza di quello integrativo fa sì non solo che i ragazzi entrino in contatto con i coetanei (quasi forzatamente) ma che effettivamente questi stabiliscano un rapporto con gli altri, divenendo effettivamente parte di un intero.

Ma quali sono gli strumenti e i diritti di cui godono i ragazzi diversamente abili a scuola?
A seconda del tipo di disabilità ovviamente esistono mezzi specifici e personalizzati, ma che generalizzando possono essere riassunti nel:

  • Diritto a richiedere l’insegnante di sostegno alla ASL, la quale provvederà nel caso in cui la disabilità sia certificata;
  • I collaboratori scolastici (quelli che tutti noi chiamavamo bidelli) devono aiutare e assistere i ragazzi durante la loro permanenza a scuola, dall’entrata all’uscita;
  • Nel caso di gite scolastiche i ragazzi hanno diritto di parteciparvi con l’accompagnamento di una persona previamente designata, facente parte della comunità scolastica o familiare;
  • È previsto un servizio di trasporto scolastico gratuito per tutta la durata della scuola d’obbligo per i ragazzi non autosufficienti;
  • Sono previste agevolazioni fiscali su tasse e sussidi scolastici.

Come già anticipato si tratta di previsioni generali, che abbisognano di una personalizzazione caso per caso, a seconda dei tipi di disabilità, ma che astrattamente funzionano; il problema è solo nelle mani di chi dovrebbe controllare il loro giusto utilizzo.

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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