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Organizzare un scuola più efficace: c’è una proposta…

Organizzare un scuola più efficace: c’è una proposta…

Anche la scuola deve adattarsi alle esigenze e richieste di questa società, disancorandosi da modelli di apprendimento ormai superati e attualizzando

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Anche la scuola deve adattarsi alle esigenze e richieste di questa società, disancorandosi da modelli di apprendimento ormai superati e attualizzando i modi di insegnamento al fine di renderli più utili, efficaci ed efficienti.

La società attuale richiede sempre più capacità di progettazione e programmazione, tali da rendere le persone in possesso di determinate conoscenze e capacità in grado di applicarle nei modi e nei contesti più disparati.
Tale “status quo” risulta particolarmente evidente nell’ambito scolastico, rimasto ormai da tempo indietro rispetto alla società che corre veloce, rischiando di trovarsi spiazzati, senza possibilità di trovare una propria collocazione solo perché, pur in possesso di conoscenze, non si è lavorato negli anni sulla programmazione del proprio lavoro e dei propri obiettivi, per i quali le conoscenze fungono solamente da punto di partenza.

Proprio per questo la scuola del terzo millennio si trova in un limbo che richiede di fare un passo in avanti nell’individuare nuovi obiettivi formativi non più nell’acquisizione di conoscenze ma nello sviluppo di capacità e competenze che devono rappresentare l’applicazione e funzionalizzazione concreta delle conoscenze astrattamente acquisite.
Ecco che anche il ruolo dei professori e degli istituti scolastici è ormai differente, trasformandosi in programmazione di processi di apprendimento, rivestendo così una finalità educativa e non più solo un ruolo passivo che si limita ad impartire nozioni.
Proprio a questo fine nel 1974 fu creata una struttura decisionale che faceva capo a diversi organismi, ribattezzata nel 1999 in “Progettazione e attuazione di interventi di educazione, formazione, istruzione”, una nuova visione del sistema scolastico e delle modalità di apprendimento, basata su quattro precisi capisaldi che ne rappresentano però pure gli obiettivi:

  1. Progettazione Formativa: rappresenta il primo step di costituzione di un sistema di apprendimento scolastico, partendo dall’analisi del rapporto studente- società al fine di identificare quali sono le competenze in concreto richieste al di fuori dell’ambito scolastico, così da adattarvi i programmi di apprendimento;
  2. Progettazione Educativa: i sistemi di apprendimento devono non solo fornire le competenze di base ma anche consolidarle e svilupparle in competenze specialistiche;
  3. Progettazione dell’Istruzione: le capacita e conoscenze acquisite devono poi essere adattati alle caratteristiche e differenze delle diverse classi e studenti;
  4. Progettazione dell’Insegnamento: costituisce il momento di ideazione, sviluppo e concreta applicazione dei modelli di apprendimento; si tratta di un compito molto complesso che pertanto non può essere esclusiva dei singoli insegnanti ma di un lavoro sinergico e condiviso. Per questo motivo, al fine di assicurare e mantenere la convergenza degli obiettivi dei programmi didattici la progettazione dell’insegnamento è affidata ai diversi dipartimenti disciplinari, coadiuvati e controllati da un’apposita commissione sottoposta al Collegio dei Docenti. A questa commissione spetta inoltre il compito di testare i risultati raggiunti dagli studenti attraverso esami periodici uguali per tutti, avendo così modo, in via indiretta, di valutare anche il lavoro svolto dagli insegnanti.

Attraverso l’applicazione di questo sistema si consente di trasformare in competenze le conoscenze acquisite dallo studente, sottoponendolo costantemente sia ad un giudizio formativo sia ad una valutazione sommativa di quanto acquisito in relazione a quanto richiesto dalla società.

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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