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C’è un problema: ci sono troppe insegnanti e troppi pochi insegnanti

C’è un problema: ci sono troppe insegnanti e troppi pochi insegnanti

Uno studio ha fatto emergere che negli ultimi anni le donne che insegnano, rispetto ai loro colleghi uomini, sono in una percentuale nettamente superi

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Uno studio ha fatto emergere che negli ultimi anni le donne che insegnano, rispetto ai loro colleghi uomini, sono in una percentuale nettamente superiore.

Sicuramente la maggior parte di noi pensando all’insegnante che aveva alle elementari si ricorderà bene che era una maestra, e non un maestro. Per quanto riguarda le medie si ricorderà che la maggior parte degli insegnanti erano professoresse,e non professori, e lo stesso discorso può essere fatto per l superiori, anche se qui probabilmente la percentuale di docenti maschi è maggiore rispetto alla scuola primaria. L’unica eccezione è fatta per le cattedre universitarie, in cui prevalgono i docenti uomini. Insomma il ruolo di insegnante ed educatrice è da sempre nella nostra mentalità da avvicinare ad una figura femminile.

In merito a ciò l’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha constatato che la femminilizzazione di questa professione è cresciuta sempre di più con il trascorrere degli anni. Parlando in numeri

possiamo vedere le percentuali di uomini che insegnano: sono lo 0,7% nella scuola dell’infanzia, il 3,64% nella scuola primaria, il 21,94% nella scuola secondaria di primo grado ed il 34,26% nella scuola secondaria di secondo grado.

C’è un sentore positivo che però riguarda i giovani (gli under 35) che si avvicinano a questa professione, in quanto fra di loro la percentuale di uomini è maggiore rispetto a quella degli anni precedenti.
L’Ocse pensa che il grande squilibrio che c’è nell’insegnamento fra uomini e donne possa compromettere l’apprendimento. Questo fenomeno però non riguarda solamente l’Italia, e a tal proposito nel Regno Unito sono state applicate delle politiche apposite per consentire l’assunzione di uomini nelle scuole.
Certo, sembra strano che ci si lamenti del fatto che le donne abbiano la maggioranza in un campo lavorativo, dal momento che si lotta da anni per le quote rosa, ma guardando la cosa da una prospettiva differente si potrebbe anche pensare di ritrovare in questa situazione tutti i luoghi comuni che vedono la donna ad occuparsi di bambini e ragazzi e l’uomo decidere di non praticare un mestiere con uno stipendio non molto alto.

Non sappiamo se sia meglio, peggio o indifferente, avere un insegnante o un’insegnante, l’importante è che sia in grado di lasciare impresse, con metodo e dedizione, almeno le basi della propria materia, come ad esempio la capacità di comprendere che due righe fa non è stata scritta la stessa parola per sbaglio.

#FacceCaso

Di Sara Fiori

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