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Progetto “Garanzia Giovani”: vera garanzia o solo utopia?

Progetto “Garanzia Giovani”: vera garanzia o solo utopia?

Italia “bocciata” dalla Corte dei Conti Europea per essere in ritardo nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. “Garanzia Giovani” è un programm

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Italia “bocciata” dalla Corte dei Conti Europea per essere in ritardo nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.

“Garanzia Giovani” è un programma europeo, nato nel 2013 ed operativo dal 2014, che si propone di combattere la disoccupazione giovanile. Il progetto si applica agli Stati Membri dell’Unione Europea che registrano tassi di disoccupazione maggiori del 25% e stanzia dei finanziamenti per fare in modo che i Paesi interessati provvedano ad aiutare i ragazzi nel trovare un percorso di formazione, un impiego o un tirocinio, entro quattro mesi dalla fine degli studi e prima che possano essere classificati come disoccupati.

I giovani interessati dal progetto sono chiamati “Neet” (Not in Education, Employment or Training), e in Italia comprende tutti i Neet entro i 30 anni.

Dei Paesi Membri che sono coinvolti da questo progetto ben sette sono stati “bocciati” dalla Corte dei Conti Europea, nel senso che non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati, e, indovinate un po’:

il Paese peggiore è proprio l’Italia.

 

L’acronimo “Neet” in italiano può essere tradotto con l’aggettivo “inattivo”. Inattivi sono coloro che non studiano, non hanno un impiego e non stanno nemmeno cercandone uno.

L’Italia, come abbiamo detto, è decisamente in ritardo nel mettere in pratica questo progetto, e in base ai dati, nel nostro Paese, tre inattivi sue dieci sono stati esclusi da questo progetto. “Per quale motivo?” vi chiederete voi; ebbene, in Italia per essere presi in considerazione nel programma è necessario registrarsi preventivamente, quindi il sistema “Garanzia Giovani” non si applica automaticamente a tutti i ragazzi che corrispondono ai criteri “Neet” ed il tasso di registrazioni è decisamente basso!

Parlando di dati, l’analisi della Corte dei Conti Europea ha messo in evidenza come nella maggior parte dei Paesi Membri coinvolti, il programma sia servito, con una percentuale che si aggira attorno all’80%, a trovare un’occupazione, mentre in Italia questa percentuale è solo del 31%; a differenza degli altri paesi l’Italia, attraverso la Garanzia Giovani, ha dimostrato di offrire tirocini, i quali rappresentano il 54% degli esiti positivi.

È un peccato che nel nostro Paese questa iniziativa estremamente positiva venga poco applicata anche a causa della pochezza delle opportunità offerte e della bassa notorietà dell’iniziativa.
In quanto studentessa che deve terminare i suoi studi, mi auguro che l’Italia, incoraggiata dall’Unione Europea, riesca a raggiungere gli obiettivi che si era prefissata nel 2013 quando il programma è stato attivato, riuscendo così a ridurre la disoccupazione giovanile e a rendere il nostro meraviglioso Paese all’altezza delle aspettative europee ed internazionali.

Di Chiara Zane

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