Ieri, 14 giugno, è stata la giornata del donatore di sangue, ma sembra essere emerso un dato che allarma: i giovani donatori sono sempre di meno. È p
Ieri, 14 giugno, è stata la giornata del donatore di sangue, ma sembra essere emerso un dato che allarma: i giovani donatori sono sempre di meno.
È proprio così. Facendo un paragone con la fascia d’età più giovane è emerso che attualmente i ragazzi a donare il sangue sono meno rispetto agli anni scorsi.
Il presidente dell’AVIS Vincenzo Saturni però ribatte questa affermazione. Egli evidenzia infatti come la percentuale dei giovani del nostro paese è scesa molto rispetto al passato, quindi facendo una proporzione con la totalità della popolazione la percentuale dei donatori rimane più o meno invariata.
Il problema però sembra essere la fidelizzazione dei ragazzi.
La fascia infatti più ricorrente nell’impegno della donazione del sangue è quella che va dai 35 ai 55 anni.
I ragazzi invece non riescono a mantenere fedeltà alla donazione, ed il presidente stesso dell’AVIS fa riferimento al tenore di vita più instabile dei giovani, che spesso sono studenti e si ritrovano a viaggiare molto per erasums, studi o esperienze di vario genere.
L’AVIS per evitare lo spreco di sangue, che può essere utilizzato fino a 42 giorni dalla donazione, tenta di programmare le donazioni in modo tale da far sì che ci sia sempre sangue quando necessario.
Un metodo per farlo è quello di contattare direttamente i donatori per farli donare in un periodo in cui c’è più necessità, come può essere ad esempio questo estivo.
Insomma ragazzi, donare il sangue è un’azione che fa bene a chi riceve e a chi dona, quindi non facciamoci dire che i giovani non donano e diamoci da fare.
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