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Università di Torino: caos da elezioni

Università di Torino: caos da elezioni

Bufera sulle elezioni. “Sono stati utilizzati metodi di selezione dubbi, potremmo rivolgerci ai giudici amministrativi”. #FacceCaso. Polemiche all’Un

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Bufera sulle elezioni. “Sono stati utilizzati metodi di selezione dubbi, potremmo rivolgerci ai giudici amministrativi”. #FacceCaso.

Polemiche all’Università di Torino. Ieri notte, il rettore Gianmaria Ajani ha emanato un decreto che posticipa al 20 luglio le elezioni che avrebbe dovuto svolgersi oggi e domani.
“Il regolamento prevede 15 giorni di tempo tra la pubblicazione dei candidati e le elezioni” spiega l’ateneo.

Le proteste però non riguardano il ritardo delle pubblicazioni. “Sono stati utilizzati metodi di selezione dubbi, potremmo rivolgerci ai giudici amministrativi”.

Possibile conflitto d’interesse di una delle candidate interne scelte, moglie di Alessandro Zennaro, direttore del dipartimento di Psicologia che dovrà dare il parere definitivo sui candidati. “Tra i nominativi compare quello di Claudia Margini. All’anagrafe risulta congiunta con Zennaro, membri del Senato Accademico, cioè l’organo che deciderà se nominare sua moglie”.

Lo spostamento delle elezioni è un piccolo passo in avanti nella vicenda. “Questa era una delle richieste che abbiamo fatto con il nostro presidio. La rosa proposta però mina il pluralismo democratico all’interno dell’istituzione universitaria”. Attacca Luisa Limone, della Flc Torino.

La Flc Cgil e la Uil si fsono fatte sentire. “Chiederemo anche una revisione della procedura. Dobbiamo porre una soluzione al problema di rappresentatività e democrazia all’interno dell’Ateneo. Il quadro attuale delle candidature esclude molte figure professionali, e dà spazio nell’ambito degli amministrativi e dei tecnici solo ruoli apicali”.

La sindacalista ha inoltre aggiunto. “Nutriamo di dubbi seri. In particolare sui criteri con cui sono stati assegnati punteggi ai singoli curricula”.

La prorettrice Barberis respinge le accuse. “La procedura è stata adottata in modo corretto e non abbiamo nessuna facoltà di intervento su quanto deciso il comitato. L’unico problema riguardava i tempi troppo lunghi delle scelte”.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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