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Risultati delle prove Invalsi. Ecco il quadro del sistema scolastico italiano

Risultati delle prove Invalsi. Ecco il quadro del sistema scolastico italiano

Grandi risultati per le scuole del Nord Italia, il sud fa più fatica ma ci sono anche miglioramenti. Nel mese di maggio 2 milioni e 230 mila studenti

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Grandi risultati per le scuole del Nord Italia, il sud fa più fatica ma ci sono anche miglioramenti.

Nel mese di maggio 2 milioni e 230 mila studenti di scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado hanno sostenuto la prova Invalsi.
I risultati sono usciti in questi giorni e possiamo tracciare un quadro generale dei punteggi ottenuti a livello nazionale.
A mio avviso le prove Invalsi sono estremamente utili per individuare le differenze tra le varie regioni italiane, principalmente tra nord e sud. Il quadro che emerge deve essere la base sulla quale cominciare a lavorare per cercare di migliorare lì dove sia necessario.

Andiamo a vedere nel dettaglio cosa è emerso.

  • Nord est e nord ovest raggiungono i risultati migliori sia per i licei sia per gli istituti tecnici.
  • Al sud invece i punteggi sono decisamente più bassi, fatta eccezione per la Puglia.
  • Il centro Italia è perfettamente in linea con la media nazionale.

Permangono comunque grandissime differenze tra scuole anche della stessa zona, sottolineando la non equità dell’insegnamento.

Le tre regioni migliori sono Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Invece Molise e Abruzzo hanno registrato un miglioramento sostanzioso rispetto agli anni passati. È curioso notare come il livello dei ragazzi più giovani sia più o meno uguale su tutto il territorio nazionale mentre si differenzia molto con il passare degli anni.

Sappiamo bene quanto le prove Invalsi non siano ben volute dagli studenti. Infatti ogni anno puntualmente si scatena la polemica nelle scuole, che spesso ha come obiettivo quello di boicottare le prove perché percepite solo come un’imposizione del governo. Quest’anno però la partecipazione alle prove è stata la più alta da quando sono state introdotte.

È calato anche il fenomeno del “cheating” ovvero i suggerimenti che i professori danno agli studenti con lo scopo di far schizzare in alto i punteggi e per fare bella figura, sia come professori sia come scuola. Negli anni passati il fenomeno era stato molto più presente soprattutto in Campania e Calabria.

Ultimo dato interessante: le ragazze hanno registrato maggiori punteggi in italiano mentre i ragazzi le superano in matematica!

#FacceCaso

Di Chiara Zane

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