Nata in Cina dall’idea di un imprenditore locale, serviva ad affittare ombrelli come biciclette. Non è finita molto bene, potete anzi immaginare come…
Nata in Cina dall’idea di un imprenditore locale, serviva ad affittare ombrelli come biciclette. Non è finita molto bene, potete anzi immaginare come…
In Cina, come in Europa, la sharing economy funziona molto. Io stesso, a Shanghai per una Summer School, sto provando ogni giorno i servizi di noleggio in strada delle biciclette. Le società sono moltissime, e alcune perfino gratuite. Conseguenza di ciò è un numero elevato di persone che utilizza tali mezzi, ottimo per contrastare l’inquinamento dilagante. Da noi va forte il car sharing, qui e in altri paesi il bike sharing, poi ci sono anche altri tipi.
Uno però, sempre proveniente dalla Cina, così particolare da non finire nel migliore dei modi.
Si tratta di E Umbrella, uno sharing cittadino di… ombrelli! A raccontare la storia, con vita e fine annessa, ci ha pensato il South China Morning Post.
Un servizio per affittare qualche minuto un ombrello, attivato in 11 città cinesi, durato solo tre mesi.
La chiusura è avvenuta perché nell’arco di questo tempo sono andati persi ( leggi rubati ) quasi tutti i 300mila ombrelli messi a disposizione.
Una scelta alquanto infelice, frutto di finanziamenti per 10 milioni di yuan ( 1,3 milioni di euro ), che offriva l’oggetto a 6 centesimi per mezz’ora.
I distributori erano nei pressi di stazioni e fermate degli autobus, punti nevralgici, ma il destino ha remato contro questa iniziativa, poiché dopo aver inserito il Qr code e attivato l’ombrello in molti hanno cominciato a tenerseli.
Il fondatore di E Umbrella, Zhao Shuping, ha spiegato che il costo di 7,74 euro ad ombrello non spaventa, ma di voler anzi arrivare a 30 milioni di pezzi disponibili in tutto il paese.
A noi qualche dubbio sulla buona riuscita rimane…
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