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Ex caserme per ospitare nuove sedi universitarie: il futuro riparte dal passato

Ex caserme per ospitare nuove sedi universitarie: il futuro riparte dal passato

Soprattutto al nord, ma anche al sud-Italia, è pieno di caserme che si sono naturalmente svuotate dopo l’abolizione della leva obbligatoria. Negli ult

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Soprattutto al nord, ma anche al sud-Italia, è pieno di caserme che si sono naturalmente svuotate dopo l’abolizione della leva obbligatoria. Negli ultimi anni i Comuni le stanno recuperando, destinandole a nuovi fini, quali università e centri culturali.

L’Italia è ricca di luoghi abbandonati, bellissimi, spesso pieni di storia, che ora giacciono in uno stato di abbandono quando invece non aspetterebbero altro che essere riqualificati. Un po’ come le caserme ormai in disuso, giusto per iniziare a focalizzarci sul nostro obiettivo.

Dall’altra parte, dopotutto, vi è l’esigenza di costruire per dare posto a nuovi servizi, imprese, persone.
È proprio dall’incontro di queste due realtà che sta sempre più prendendo piede nel nostro paese l’abitudine a riutilizzare edifici già esistenti, riqualificandoli e riadattandoli, senza snaturarli, per ospitare nuove esperienze.

Di esempi ne abbiamo tanti, ex orfanotrofi, cliniche psichiatriche, mattatoi, perfino carceri trasformati in alberghi, non lasciati al degrado ma ripensati e destinati a nuovi utilizzi.
L’ultima “tendenza”, appunto, è però di recuperare le ex caserme rimaste ormai vuote dopo l’abolizione della leva obbligatoria, trasformandole in università e in laboratori urbani.

Vista l’ampiezza delle strutture e la divisione congeniale, pensata razionalmente per un utilizzo militare, le ex caserme si adattano alla perfezione ad accogliere migliaia di studenti, offrendo per di più luoghi caratteristici ed interessanti anche solo da visitare.

Gli esempi sono molti, soprattutto nel nord-Italia:

  • la Caserma di Santa Marta, a Verona, trasformata in università,
  • la Caserma Perrone, a Novara, anche essa destinata ad un campus universitario,
  • la Caserma Rossani, a Bari, trasformata in un Polo della Cultura…

Una tendenza virtuosa, che prevede di intervenire sul costruito, che già esiste, senza dover andare a distruggere ulteriori zone verdi e allo stesso tempo ridando vita ad edifici altrimenti abbandonati, fornendo inoltre spazio a progetti validi che altrimenti impiegherebbero anni per vedere la luce.

#FacceCaso

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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