Mentre la maggior parte dei ragazzi se la spassa a Mykonos, Ostia o Gallipoli, c’è chi l’estate la vive come una condanna. Gabriele, 18 anni, è uno di
Mentre la maggior parte dei ragazzi se la spassa a Mykonos, Ostia o Gallipoli, c’è chi l’estate la vive come una condanna. Gabriele, 18 anni, è uno di questi.
Ogni estate torna per i ragazzi autistici lo stesso problema che da anni li immobilizza a casa con un’unica compagna fissa: il caldo.
I genitori dei ragazzi che hanno superato l’infanzia non trovano case famiglia, centri estivi o parchi che se ne prendano cura e sono costretti a lasciarli a casa nell’inattività più completa.
A far sentire forte la voce della protesta è Ugo Mainolfi, l’organizzatore di eventi della mondanità romana e consigliere dell’Accademia europea per le relazioni economiche e culturali, nonno di un ragazzo affetto da autismo.
Le sue richieste al comune di Roma e al ministero della Sanità sono rimaste inascoltate, come anche quelle a “Asl, servizi sociali, dirigenti regionali, ministero, polizia, Corte d’Appello”.
Gabriele, il nipote, dovrà passare con altre migliaia di ragazzi autistici un’ennesima estate interminabile.
È vero, spesso noi a tutto ciò non facciamo caso. Però sarebbe giusto fermarsi un attimo. Anche solo un secondo. Ma si, per provare ad immedesimarci in realtà che sembrano lontane dalle nostre fortune.
Prova a pensarci. Anzi,
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