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A scuola fino a 18 anni? Vediamo il parere degli esperti

A scuola fino a 18 anni? Vediamo il parere degli esperti

È la recente proposta del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. Per lei innalzare la scuola dell’obbligo dai 16 ai 18 anni è importante per combatt

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È la recente proposta del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. Per lei innalzare la scuola dell’obbligo dai 16 ai 18 anni è importante per combattere l’abbandono scolastico. Cosa dicono gli esperti?

Di riformare la scuola in Italia ( 18 ) se ne discute ormai da anni e qualcosa si è pure fatto, vedi la recente riforma della “Buona Scuola”.
Da anni si discute anche sull’età della scuola dell’obbligo, che nel nostro paese è fissata ormai ai 16 anni. Questo vuol dire che uno studente dovrà frequentare la scuola per almeno 10 anni, dai 6 della prima elementare ai 16, teoricamente, se è andato tutto bene, dopo aver terminato il triennio delle scuole superiori.

Da qualche tempo, dopo che i vari legislatori hanno dapprima aumentato l’età dagli 11 ai 14 anni, poi dai 14 ai 16, aleggia la proposta di aumentare ulteriormente la cosiddetta “scuola dell’obbligo”, addirittura fino ai 18 anni, il compimento della maggiore età.
La proposta è stata lanciata qualche mese fa dal Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli per contrastare quanto più possibile il livello di dispersione scolastica in Italia, comunque via via migliorato negli anni. Nel 1990 solo il 68,3% dei giovani frequentava la scuola; nel 2005-06 i numeri erano considerevolmente saliti al 93,1%, per poi assestarsi e la situazione può dirsi nettamente migliorata.
Tuttavia il discorso non può essere reso generico, in quanto in diverse Regioni d’Italia, soprattutto al sud, la situazione è ben diversa (come in Sardegna), quasi grave.

L’aumento dell’età della scuola dell’obbligo non sarebbe utile, secondo i proponenti, solo per combattere la dispersione scolastica.

In verità, come rivela uno studio svedese (“The Sooner the better”), aumentare già solo di un anno il periodo scolastico rende più facile trovare lavoro e porta ad un aumento del salario del 2%.
“L’obbligo ai 18 è cosa saggia, purché non si arrivi alla licealizzazione universale. La scuola superiore dovrebbe rafforzare i canali tecnico professionali” – sostiene Luciano Benadusi, ex preside di Sociologia all’università “La Sapienza” di Roma.
“Scelta giusta, ma la ministra Fedeli deve avviare una riflessione sui cicli scolastici e sui bisogni reali della scuola” – sottolinea il segretario Cgil Scuola, Francesco Sinopoli.

Insomma, in molti concordano che alzare l’età della scuola dell’obbligo sarebbe una buona cosa ma sostengono anche che non sia una misura urgente, soprattutto non sufficiente, da sola, per combattere la dispersione scolastica.
La legislazione sta per giungere al termine e difficilmente la Fedeli riuscirà a portare in Aula tale proposta, riuscendo anche a trovare i voti necessari per trasformarla in legge al primo tentativo. Soprattutto se si considera che le attuali preoccupazioni del governo sono ben altre, prima tra tutti la Legge di Bilancio.
Sicuramente se ne parlerà di nuovo, forse sotto il prossimo esecutivo.

#FacceCaso

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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