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Pensione dei giovani: il governo pensa più a questo che al nostro lavoro

Pensione dei giovani: il governo pensa più a questo che al nostro lavoro

Si è tenuto pochi giorni fa un incontro tra il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e i principali Sindacati italiani, per discutere della possibilità

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Si è tenuto pochi giorni fa un incontro tra il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e i principali Sindacati italiani, per discutere della possibilità di garantire a quei giovani con un lavoro discontinuo di andare in pensione prima e con solo 20 anni di contributi.

Interessanti novità in arrivo per i giovani che hanno iniziato a lavorare (e a versare i contributi) dal 1995 in poi, rientranti quindi interamente nel cosiddetto sistema contributivo, per il quale la pensione è formata dai contributi versati negli anni lavorativi, se versati.

L’attuale governo, al lavoro per trovare una soluzione per tutti quei giovani lavoratori purtroppo costretti a saltare da un lavoro all’altro (quindi interrompendo anche il versamento dei contributi, vista la precarietà degli impieghi), ha iniziato un tavolo di dibattito con i Sindacati, Cgil-Cisl-Uil, per sottoporgli una nuova proposta.

Ragazzi, potremmo andare in pensione con 20 anni di contributi, prima dei 70 anni (69-69), se avremo versato un ammontare contributivo pari a 1,2 l’assegno sociale (ad oggi 448 Euro), rispetto all’odierno rapporto di 1,5.

È questa la proposta presentata dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti per cercare di tutelare nei limiti del possibile dopo che le precedenti generazioni hanno beneficiato di trattamenti eccellenti a scapito di quelle successive (noi). Il tutto, garantendo a chi ha iniziato a lavorare dal 1995 in poi, versando i contributi, un assegno che potrebbe variare tra i 650 e 680 Euro al mese.

Allo studio anche la possibilità di cumulare la pensione maturata con l’assegno sociale, aumentando tale cumulabilità al 50%, quindi pari ad una cifra di 224 Euro.

“È stato un incontro utile, in un clima positivo, con l’impegno a continuare – commenta Poletti – Entro la fine del mese di settembre e, comunque, prima della presentazione della legge di bilancio bisogna arrivare ad un risultato”.

Quel che viene da chiedersi, però, con più di qualche rammarico, è: non sarebbe meglio pensare a fare ripartire veramente il mercato del lavoro per i giovani, offrendo possibilità e speranze (magari un impiego continuo) invece di pensare prima alla loro pensione, qualcosa che, a parere di chi scrive, non fa altro che affossare qualsiasi aspettativa futura?

#FacceCaso

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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