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Terremoto in Messico: strage di bambini

Terremoto in Messico: strage di bambini

La classe A delle elementari era nel laboratorio dei computer all’ultimo piano quando la terra ha iniziato a tremare. #FacceCaso. Una strage di bambi


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La classe A delle elementari era nel laboratorio dei computer all’ultimo piano quando la terra ha iniziato a tremare. #FacceCaso.

Una strage di bambini quella avvenuta a Città del Messico a seguito del terremoto che ha devastato tutto. Il luogo più triste della tragedia messicana è la scuola Enrique Rebsamen, due palazzine bianche nel quartiere di Villacoapa, a sud.

È un istituto privato, in una zona di classe media, quattro piani dalla materna alle medie. All’ora del terremoto la scuola era piena. Era l’una e un quarto, mancava poco alla campanella di uscita, molti genitori erano già fuori ad aspettare, quando è cominciata l’apocalisse.

La classe A delle elementari era nel laboratorio dei computer all’ultimo piano quando la terra ha iniziato a tremare. Nessuno di loro è riuscito a scappare in tempo, perché la prima cosa a venir giù, prima del collasso totale, sono state le scale.

Sono stati recuperati 25 corpi mentre una quarantina di bambini sono scappati subito senza riportare danni.

“Ci sono altri trenta bambini dispersi”. Ha ammesso in serata il presidente Enrique Peña Nieto, accorso tra le macerie. “Questo è il punto della città dove più si concentrano gli sforzi, con 500 soccorritori impegnati per salvare quanti più piccoli possibile”. Ha aggiunto il capo di Stato. “I primi due corpicini sono stati portati via dai loro genitori, avvolti in lenzuola che gli abbiamo dato noi”. Ha raccontato una donna che abitava davanti alla scuola.

Adesso nella zona regna il silenzio. Si spera di sentire ancora le voci di qualche bambino. Si spera di trovare qualcuno ancora vivo.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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