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Protesta studenti, oggi è il “Romperemo i maroni alla direzione” Day

Protesta studenti, oggi è il “Romperemo i maroni alla direzione” Day

Scatta la “classica” protesta autunnale. Da oggi in piazza ci siamo anche noi studenti. Eccoli qui, studente e protesta, un binomio che da anni funzi

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Scatta la “classica” protesta autunnale. Da oggi in piazza ci siamo anche noi studenti.

Eccoli qui, studente e protesta, un binomio che da anni funziona alla grande. E poco importa se la manifestazione sia motivata da autentici ideali o semplicemente dall’opportunità di saltare un giorno di scuola. Ogni occasione è buona per scendere in piazza a fare “casino”, inutile negarlo.

Anche quest’anno migliaia di ragazzi sono pronti a rendere un autunno già caldo decisamente bollente. Oggi, venerdì 13 ottobre 2017 (alla faccia della “sfiga”), infatti, diverse associazioni studentesche occuperanno le piazze delle principali città italiane, pronte a far sentire la loro voce.

I motivi della protesta, gira che ti rigira, sono sempre gli stessi.

Tra i più gettonati vi è l’incapacità della scuola di fare da “ascensore sociale”, ma la Rete degli Studenti Medi ha deciso di riversare il proprio dissenso anche su qualcosa di più attuale: l’Alternanza Scuola-Lavoro, secondo loro utilizzata come strumento di lavoro gratuito (su questo non hanno poi tutti i torti).

La manifestazione di oggi, però, è solo l’ultima di una serie di iniziative che hanno coinvolto le scuole italiane in questi ultimi giorni. Ieri, all’ITIS Galileo Galilei di Roma, ad esempio, migliaia di ragazzi sono scesi in cortile, rifiutandosi di fare lezione. La protesta in questo caso riguardava il cambiamento dell’orario di entrata e di uscita voluto dalla nuova preside.

Nella maggior parte dei casi si è trattato di manifestazioni pacifiche come quella del Galilei, anche se ci sono delle eccezioni. La scorsa settimana a Firenze un gruppo di studenti ha cercato addirittura di sfondare il portone di un liceo, mentre a Roma sono volati addirittura calci e spintoni ai danni di alcuni agenti di Polizia.

Insomma, va bene difendere le proprie ragioni, va bene prendersela col “governo ladro” ma quando entra in ballo la violenza si passa dalla parte del torto. Speriamo che quelli di Firenze e Roma siano casi isolati e che mentre state leggendo quest’articolo lì fuori nessuno si faccia male.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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