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La prima finanziaria di Gentiloni spiegata in breve. Come tratta la scuola?

La prima finanziaria di Gentiloni spiegata in breve. Come tratta la scuola?

Il governo Gentiloni inaugura la sua prima finanziaria, aumentando quanto possibile gli stipendi dei presidi e degli insegnanti, ma non senza qualche

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Il governo Gentiloni inaugura la sua prima finanziaria, aumentando quanto possibile gli stipendi dei presidi e degli insegnanti, ma non senza qualche trucchetto.

 

La promessa di Gentiloni dei 95 milioni di euro all’istruzione è stata mantenuta. Nella nuova finanziaria infatti il Ministero della pubblica istruzione ha destinato il 3,5% del PIL alla scuola e all’università italiane. I contratti dei professori vengono rinnovati con una piccola ma importante novità. Infatti il ministero è riuscito ad aumentare di 85 euro lordi ogni stipendio rinnovato. Quasi 4 milioni di persone con un po’ più di euro nella busta paga. L’operazione è costata 674 milioni di euro, ma è un giusto riconoscimento ad un lavoro ancora oggi troppo mal pagato.

Ma come sempre, ci sono complicazioni non considerate. Infatti il bonus di Renzi di 80 euro in più per chi guadagna poco va a quasi la metà dei docenti, il cui stipendio annuo si aggira intorno ai 25 mila euro. Con l’aumento non rientrerebbero più nella fascia che ha diritto al bonus. Per cui guadagnando 85 euro in più e perdendone 80, l’aumento sarebbe in realtà di 5 euro. Resta sempre il dubbio che questa non sia una svista del governo Gentiloni, quanto più un meschino calcolo. I sindacati hanno già protestato e questa vicenda non riporterà certamente il governo tra le simpatie degli insegnanti.

Ma quelli su cui punta davvero questa finanziaria sono i presidi. La nuova legge del governo Gentiloni aumenta lo stipendio a tutti i 7 mila presidi italiani di 440 euro a settimana. E cioè di 11 mila euro all’anno.

Un altro problema che è da risolvere è quello dei 1.700 istituti italiani retti da presidi che lavorano altrove. Per questo saranno presentati da Gentiloni in Gazzetta ufficiale a breve 2.400 nuovi concorsi per presidi.

Ultimo problema è quello legato ai bidelli, le cui 6000 assunzioni sono state dimezzate dal passaggio al ministero delle Finanze. Il costo era infatti troppo elevato ma presto saranno definiti i nuovi termini per i collaboratori scolastici.

#FacceCaso

Di Alessandro Luna

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