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SOS Marignoni: studenti disabili lasciati in condizioni scandalose per colpa dello Stato

SOS Marignoni: studenti disabili lasciati in condizioni scandalose per colpa dello Stato

Ascensore ko e studenti disabili portati in braccio: scandalo nell'Istituto Turistico di Milano, che reclama un aiuto economico dallo Stato. L'Istitu

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Ascensore ko e studenti disabili portati in braccio: scandalo nell’Istituto Turistico di Milano, che reclama un aiuto economico dallo Stato.

L’Istituto Turistico Marignoni alza bandiera bianca. Dopo appelli senza risposta e mail mai prese in considerazione, non sa più come farsi notare dal nostro paese, a cui da parecchio tempo implora un sussidio finanziario per gli studenti disabili.

Genitori furibondi e figli disagiati nello scandalo che avvolge tutto il sistema scolastico italiano.

A causa della rottura di un ascensore i ragazzi disabili dell’edificio sono costretti ad essere portati in braccio fino all’arrivo in classe.

Sapete qual’è il colmo della vicenda? A rendere il tutto più paradossale, è che l’Istituto conta ben l’11% dei suoi studenti con disabilità fisiche, forse la maggior percentuale in tutta Milano: neanche a farlo apposta…
Indignato il referente del sostegno scolastico Michele Pozio, che si sfoga così: “Siamo l’unica scuola ad accogliere così tanti ragazzi disabili, ma invece di avere fondi speciali o una particolare sensibilità da parte delle istituzioni, veniamo ignorati. Sono ben 15 giorni che continua questa agonia, causando sofferenze ed imbarazzo a tutti i membri del Marignoni”.

Il problema che sta alla base di tutto, però, è che, stando alla risposta del Comune di Milano, la causa del mancato aiuto pare sia una questione di bilancio. Dunque non si hanno fondi per sostenere le scuole; nonostante la crisi economica che affligge l’Italia tutta, è credibile che non si abbiano risorse d’emergenza per aggiustare un ascensore?

Qualcosa non torna…

Altro aspetto da non tralasciare, oltre al problema prettamente pratico, è quello psicologico: gli studenti disabili si potrebbero sentire inevitabilmente ‘colpevoli’ nel dover scomodare amici, insegnanti e bidelli per riparare a questa disfunzione.

Ciò che inevitabilmente non comprendono è che la vera disfunzione non è la loro, che invece sono le prime vittime.

Per aiutare i ragazzi affetti da handicap occorre farli sentire il più possibile simili agli altri, non mortificarli. Quindi, la risposta è urgente su due fronti: quello pratico e quello morale.

#FacceCaso

Di Emanuele Caviglia

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