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Educazione fisica: una materia (purtroppo) da “serie B”

Educazione fisica: una materia (purtroppo) da “serie B”

Un giro di corsa e forse un po’ di yoga dalle scuole elementari fino alle superiori: ecco le facce della tanto amata educazione fisica nelle nostre sc

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Un giro di corsa e forse un po’ di yoga dalle scuole elementari fino alle superiori: ecco le facce della tanto amata educazione fisica nelle nostre scuole.

Ho dei ricordi sbiaditi dei miei anni nelle scuole medie un po’ perché son passati davvero troppi anni (poco più di un anno) e un po’ perché sono passati velocemente ed a me è andato benissimo così (questo è vero). Il ricordo più nitido che ho è quello della professoressa di educazione fisica la quale mi dette una nota perché un giorno le dissi che non aveva il diritto di interrogarmi.

Sicuramente ci ho messo del mio ma non mi addosserei tutta la colpa dato che la scuola ci propone l’ educazione fisica come materia di serie B quindi per me era inaccettabile che “interrogazione” e “ginnastica” facessero parte nella stessa frase.

Ma perché noi studenti siamo portati a catalogarla come materia di serie B?
Aggiungerei “noi studenti italiani”. Infatti in paesi come la Francia l’educazione fisica è considerata una materia come tutte le altre occupando il 10% delle ore annuali scolastiche. Nel nostro paese, teoricamente parlando, l’educazione motoria ha la stessa importanza delle altre materie ma i fatti in gran parte non rispettano la carta.

– Elementari –

Nelle scuole elementari l’orario di questa materia è definito “flessibile” cioè gli insegnanti decidono come far svolgere attività fisica agli alunni. Solitamente la maestra di italiano si occupa dell’insegnamento di educazione fisica nonostante non sia tenuta ad avere competenze in quest’ambito. L’insegnamento di questa materia è alquanto sottovalutato perchè è qui che ognuno di noi dovrebbe iniziare a sviluppare le proprie capacità fisiche e di coordinazione.

– Medie –

Nelle scuole medie e superiori l’orario è molto più rigido, inoltre qui troviamo professori che hanno studiato per insegnare educazione fisica e anche gli studenti sono più invogliati ad impegnarsi. L’importanza della materia, contando che il 90% degli studenti pratica uno sport pomeridiano, deriva dal fatto che rappresenti un momento di unione della classe che va a creare una vera squadra come nella pallavolo o nel basket. La pecca più grande riguarda il metodo di insegnamento: i professori non possiedono linee guida né programmi.

– Liceo(?) –

Il premier Paolo Gentiloni sta cercando di portare una ventata di novità nell’ambito dell’educazione fisica prendendo in considerazione l’idea di insegnare yoga nelle ore di educazione fisica (cosa di cui vi abbiamo parlato QUI). Questo ha diviso l’Italia in due: chi accetta promuovendo l’iniziativa e chi preferirebbe rimanere saldo alle origini e alle vecchie maniere.

Resterà solo un’idea o dobbiamo iniziare a salutare le nostre care reti da pallavolo?

#FacceCaso

Di Claudia Biasci

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