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Google mette al bando  tutti i software che fanno un uso improprio dei servizi di accessibilità

Google mette al bando tutti i software che fanno un uso improprio dei servizi di accessibilità

Google ha infatti deciso di eliminare dal suo negozio digitale tutti i software che fanno un uso improprio dei servizi di accessibilità. #FacceCaso.

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Google ha infatti deciso di eliminare dal suo negozio digitale tutti i software che fanno un uso improprio dei servizi di accessibilità. #FacceCaso.

Ti do una triste notizia: sul Play Store di Android stanno per sparire un sacco di app. Per arginare i problemi di sicurezza all’interno del suo sistema operativo, Google ha infatti deciso di eliminare dal suo negozio digitale tutti i software che fanno un uso improprio dei servizi di accessibilità.

Ma cosa sono i servizi di accessibilità?

Si tratta di procedure speciali dedicate agli sviluppatori che vogliono aiutare chi soffre di impedimenti fisici o cognitivi.

Grazie a questi ganci, il telefono può ad esempio leggere ad alta voce il contenuto di una schermata e modificare alcune aree per renderle più leggibili.

La potenza di questi servizi però ha generato a lungo andare due fenomeni secondari:

1. la proliferazione di app che li utilizzano per facilitare la vita anche a utenti senza disabilità.

Ne sono un esempio:

  • Tasker, in grado di automatizzare qualunque tipo di operazione a piacimento dell’utente
  • Snap Drawer che fa apparire a richiesta dall’alto un menu a tendina pieno di widget a scelta
  • LastPass inserisce da solo le password salvate in precedenza all’interno delle app che le richiedono

2. Ia comparsa di software che sfruttano gli stessi poteri per compiere operazioni fraudolente.

In poche parole basta creare un’app che chieda i permessi giusti e chiunque li conceda incautamente si trova a rischio.

Insomma, chiedere il permesso per le app non basta. Per Google il rischio in termini di sicurezza resta comunque troppo grosso. Il colosso ha messo a disposizione 30 giorni di tempo per epurare le app dalle funzionalità incriminate, dopodiché farà piazza pulita.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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