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Ferito alla mano non passa il test per entrare all’Università: il Tar gli fa ripetere la prova

Ferito alla mano non passa il test per entrare all’Università: il Tar gli fa ripetere la prova

Per poter scrivere, data la sua condizione di disabilità temporanea, l’ateneo gli aveva messo a disposizione "un tutor adibito all'indicazione, per su

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Per poter scrivere, data la sua condizione di disabilità temporanea, l’ateneo gli aveva messo a disposizione “un tutor adibito all’indicazione, per suo conto, delle risposte” all’esame.  #FacceCaso.

Alcuni giorni prima di cimentarsi nel test d’ammissione a un corso di si era ferito alla mano destra, quella utilizzata

Un ragazzo che ha sostenuto il test per un corso di laurea all’Università di Brescia, si era ferito alla mano qualche giorno prima di sostenere la prova.

Per poter scrivere, data la sua condizione di disabilità temporanea, l’ateneo gli aveva messo a disposizione “un tutor adibito all’indicazione, per suo conto, delle risposte” all’esame.

Nonostante l’aiuto, ha ottenuto un punteggio basso e non è passato, ma ora potrà ripetere la prova perché il Tar della Lombardia, accogliendo il ricorso dei suoi legali, Sergio Ambrosio e Davide Bodei, ha stabilito che avrebbe avuto diritto anche a un “tempo supplementare”. Il 50% in più rispetto a quello degli altri candidati, per rispondere ai quesiti.

Nella sentenza si legge. “Subiva una grave ferita da taglio alla mano destra” e in particolare “al dito medio” con applicazione poi “di una stecca gessata in flessione da tenere per 30 giorni, braccio al collo”.

A seguito della segnalazione del problema, il 5 settembre, giorno della prova, l’università, lo faceva affiancare da un tutor che materialmente rispondeva alle domande su sua indicazione.

Il giovane ha spiegato “di essere riuscito a portare a completamento solamente 28 dei 60 quesiti presenti” con un punteggio troppo basso per entrare.

Per i giudici della sezione di Brescia, la mancata “concessione di un tempo supplementare ai fini dello svolgimento della prova (nei limiti del 50% del tempo in più previsto per tutti i candidati)” è “illegittima”, anche perché il tempo di risposta “ai quesiti soffre di un inevitabile allungamento” se “la risposta stessa” deve essere indicata dal candidato al tutor e da quest’ultimo “materialmente apposta”.

Da qui l’obbligo imposto dal Tar all’università di consentire al giovane di ripetere la prova.

Consiglio per chi il prossimo anno vorrà affrontare il test di Medicina: tagliatevi una mano (ovviamente scherzo).

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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