Tempo di lettura: 3 Minuti

Autolesionismo: perchè procura piacere

Autolesionismo: perchè procura piacere

Visto da esterni sembra strano, quasi impossibile ma è tutto vero. L'autolesionismo è capace di far sentire goduria. Almeno così alcuni dicono.... Il

Food.social: l’app per condividere le tue esperienze culinarie
Come funziona la scuola in una società digitale?
Buenos Aires sempre più tecnologica?

Visto da esterni sembra strano, quasi impossibile ma è tutto vero. L’autolesionismo è capace di far sentire goduria. Almeno così alcuni dicono….

Il 42% delle persone tra i 13 e i 22 anni (Fonte: Self Harm & Self Injury) è solita eseguire pratiche autolesioniste. E’ un dato spaventoso per qualcosa di cui, almeno io, non ne sapevo molto o almeno non abbastanza.

La pratica più comune è il “Cutting” che consiste nel tagliarsi principalmente avambracci o cosce con lamette, appuntini, coltelli, altre pratiche consistono nel procurarsi lividi o bruciasi con pezzi di ferro scottanti o con comunissimi accendini. L’autolesionismo colpisce in particolare il sesso femminile accostato ad altri disturbi come l’anoressia, la bulimia, il disturbo di personalità borderline…

PERCHÈ?

Le cause che spingono gli autolesionisti a farsi del male sono molteplici,ma la più comune è quella di trovare nel farsi del male una punizione giusta colpe spesso inesistenti. Nella pratica del cutting vedere il sangue è forse la cosa più importanti per molti per constatare che il corpo è ancora vivo: un dolore fisico per contrastare un’apatia mentale. Le terapie sono molteplici come le cause ma alcuni medici sono soliti consigliare ai pazienti di creare delle linee rosse sulle braccia con un pennarello.

Sembra impossibile e paradossale ma secondo uno studio russo del 2005 la flagellazione stimolerebbe la produzione di endorfine ovvero il neurotrasmettitore del benessere.

Spesso gli autolesionisti non sono intenzionati a togliersi la vita ma taluni considerano pratiche come il cutting un’opzione al suicidio.

“Ti dicono che sei un manipolatore, che cerchi attenzione. Ci credi. Serve solo a farti stare peggio. Alcuni pensano che tu sia malato, o matto. Poche persone capiscono ma sono ancora troppo preoccupate, scioccate dalla cosa. Qualcuno pensa che tu abbia tendenze suicide. Non è vero.”

Un urlo rosso sangue- Marilee Strong

No, questa non è affatto una #BellaStoria però #FacceCaso.

Di Claudia Biasci

COMMENTS

WORDPRESS: 1
  • comment-avatar

    […] [widget id=”text-17″] Continua a leggere […]

  • DISQUS: 0