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Anatomia, a Torino i cadaveri sono…olandesi

Anatomia, a Torino i cadaveri sono…olandesi

I cadaveri utilizzati nella Facoltà di Medicina dell'Università di Torino arrivano dall'Olanda. L'Olanda, la terra di Van Gogh, dei mulini a vento ma

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I cadaveri utilizzati nella Facoltà di Medicina dell’Università di Torino arrivano dall’Olanda.

L’Olanda, la terra di Van Gogh, dei mulini a vento ma anche dei cadaveri. La maggior parte delle salme presenti nei laboratori di Medicina dell’Ateneo torinese proviene infatti dai Paesi Bassi. A raccontarlo è il professor Alessandro Vercelli che ha rivelato anche alcuni dettagli sui “costi”.

“Il prezzo di una testa umana oscilla tra i 1.200 e i 2.000 euro mentre per un tronco si va da 2.000 a 2.500 euro”. Ad acquistare questi singolari articoli non sono però l’università, bensì le associazioni dei chirurghi che permettono ai propri iscritti di esercitarsi.

Ma esercitarsi a fare cosa? Gli usi sono diversi, si va da semplici dissezioni didattiche a ricerche di vie sperimentali per testare trattamenti chirurgici. A proposito di trattamenti chirurgici, i metodi sono decisamente cambiati negli ultimi anni e con essi muterà anche l’approccio didattico.

I futuri chirurghi si devono preparare a interventi sempre meno invasivi grazie all’ausilio di sonde. A questo scopo l’Università di Torino ha già richiesto l’acquisto di un anatomage table, una tavola dal costo di 70 mila euro in cui è possibile ricostruire dissezioni umane attraverso un monitor.

Non solo, per prepararsi al meglio i chirurghi potranno sfruttare anche uno strumento decisamente insolito: la PlayStation. I joypad wireless della console della Sony sono molto simili ai comandi a distanza delle sonde che vengono usate in alcune operazioni chirurgiche.

Se poi volete calarvi ulteriormente nella parte gli sviluppatori della Bossa Studios hanno creato un gioco che fa esattamente al caso vostro. Si chiama Surgeon Simulator e come potete intuire dal titolo si tratta di un simulatore di operazioni chirurgiche.

Certo, operare veramente è un’altra cosa e nemmeno il VR (generatore di realtà virtuale) potrà restituirvi le emozioni di un intervento chirurgico reale. Però se siete aspiranti medici giocare alla PlayStation può essere utile almeno quanto dissezionare un cadavere. A proposito, se studi a Torino occhio, un giorno di questi potreste dissezionare un parente di Van Gogh, perciò FacceCaso.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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