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5 migliori album rap & hip-hop pre 2004

5 migliori album rap & hip-hop pre 2004

Il 2017 è appena terminato e, come per gli anni precedenti, musicalmente parlando è stato l'anno del rap e dell'indie... andremo oggi a parlare del pr

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Il 2017 è appena terminato e, come per gli anni precedenti, musicalmente parlando è stato l’anno del rap e dell’indie… andremo oggi a parlare del primo dei due, stilando una classifica dei 5 migliori album Rap-Hip hop Italiani pre 2004. 

Da un paio di anni a questa parte, le classifiche musicali hanno visto affermarsi brani provenienti dal mondo del rap / hip-hop e dell’indie. Il primo dei due in particolare, salvo rare eccezioni, ha iniziato a prendere vita nel movimento underground italiano in modo consistente dal 1994.

Andremo quindi a chiudere l’anno, elencando 5 dei migliori album Rap & Hip-hop italiani pubblicati prima del 2004, ovvero nei primi 10 anni di vita del genere.

Nel 2017 abbiamo avuto svariate novità in ambito musicale, in particolare i fan dell’ hip-hop hanno assistito al boom nella scena pop di Coez, nonché al ritorno di Caparezza, Jovanotti e Fabri Fibra.

L’unione di tutti gli eventi sopra citati, ha portato il rap italiano a guadagnare uno dei punti di massimo storico come rilevanza in ambito musicale.

In poco più di 20 anni di vita difatti, salvo rare eccezioni quali gli Articolo 31, Jovanotti e Caparezza, il genere ha sempre occupato un posto di rilevanza secondaria e ha subito numerosi dissensi.

Solo da 2 o 3 anni ha iniziato a fronteggiare a testa alta i “Big” della scena italiana, cosa che si può riscontrare sia negli utilizzi sempre più elevati di brani hip-hop nelle pubblicità, sia nella presenza di artisti rap sempre più frequente nelle trasmissioni televisive.

Nel 1996 difatti, quando i Cor Veleno apparvero a Rai 2 presentando il movimento Hip-Hop romano grazie a degli esponenti del rap e della breakdance, il critico musicale Dario Salvatori affermò che il genere non aveva nulla di innovativo ed era solo una banale restaurazione senza futuro.

Allo stesso modo Adriano Celentano, con la canzone “Il seme del Rap” del 1994, ha criticato l’emergente scena affermando che, “questi quattro mocciosi che ci rompono i coglioni col rap”, stavano semplicemente copiando ciò che lui faceva da svariati anni.

Nonostante le svariate critiche, gli anni hanno dimostrato le effettive potenzialità del genere, andremo quindi oggi a celebrarne il successo andando a rispolverare 5 dei migliori album rap italiani, usciti nei primi anni di vita del genere.
  • 5) Fabri Fibra – Mr.Simpatia (2004)

Inauguriamo la nostra classifica rispolverando un disco di uno dei grandi ritorni del 2017, stiamo parlando di Mr.Simpatia di Fabri Fibra. Nonostante l’album non regga a livello di sonorità con i suoi primi storici lavori nel gruppo Uomini di Mare, ha molte caratteristiche degne di nota, prima fra tutte la qualità dei testi.

Possiamo difatti definire Mr.Simpatia come il disco più introspettivo di Fibra le cui tematiche dominanti sono le delusioni della vita, il risentimento, il disprezzo verso la società e verso le condizioni lavorative in generale.

Sin dalla copertina l’album non si presenta come nulla di “leggero”, difatti essa ritrae il rapper che si è sparato un colpo in testa sulla scrivania del suo ufficio.

Lo stile di Mr.Simpatia resta comunque innovativo e unico del suo genere, stile che possiamo tuttora ritrovare in Big della scena rap quali Mezzosangue e Nitro. L’artista stesso, nel libro “Dietrologia”, ha dichiarato riferendosi a Mr.Simpatia :
“Voglio dirvi una cosa che penso da molto: Mr. Simpatia l’ho fatto io, l’ho scritto io, l’ho pensato io, l’ho realizzato io, l’ho portato in tour io, Mr. Simpatia sono io.
Quel disco ha cambiato la storia del rap italiano, non ci sono cazzi.
Quindi non andatelo a scoprire nel 2011 per poi venire nel mio Facebook domani a scrivere: torna Mr. Simpatia! È la più grossa cazzata che possiate pensare e scrivere…”
Tracce consigliate : “Momenti no”, “Rap in Vena”, “Non fare la puttana”.
  • 4) Colle der Fomento – Odio Pieno (1996)

Il quarto posto della nostra classifica è preso da una pietra miliare della scena hip-hop romana, stiamo parlando del Colle der Fomento, lo storico gruppo di Danno e Masito.

Il disco in esame in particolare è uno dei due prodotti da Ice One, a differenza di Anima e Ghiaccio che è principalmente prodotto da DJ Baro. Una delle peculiarità principali che differenzia Odio Pieno dai successivi lavori della band, sono le tonalità molto più cupe rispetto ai loro canoni.

Lo stile è in parte riconducibile ai Cypress Hill e ai Sangue Misto, che lo stesso Danno ha detto essere grandi ispirazioni per i primi lavori del Colle.

A livello di testi, l’album tratta principalmente tematiche riguardanti vita di strada e attitudine Hip-hop, nonostante siano presenti tracce più ilari come nel caso di “Non ci sto”. Non mancano inoltre le collaborazioni di qualità, troviamo infatti sul beat Kaos One nel brano “Ciao Ciao”, e anche lo storico Er Piotta nelle due tracce “L’attacco dei Funkadelici Quattro” e “Ciao Ciao”.
Tracce consigliate : “Solo Hardcore”, “Ciao Ciao”, “Non ci sto (rmx)”.
  • 3) Melma & Merda – Merda & Melma (1999)

Sul podio della nostra classifica troviamo un album alquanto di nicchia: parliamo di Merda & Melma, unico progetto sviluppato dalla omonima band. Nonostante il gruppo non abbia un nome molto noto, sono noti i nomi di tutte le persone che hanno collaborato al progetto.

I Melma & Merda difatti, sono formati da Kaos One, Deda e Sean, alla produzione troviamo invece un altro grande nome della musica italiana ovvero Neffa. Una curiosità sull’album è che il progetto è stato portato alla vita con soli 10 giorni, i rapper tuttavia avevano già precedentemente collaborato nei vari concerti di Neffa.

Le basi del disco sono grezze e minimali, ricche di pause e silenzi atte a creare un’atmosfera più cupa per l’album. Il mix delle ottime basi, con le estreme doti tecniche dei tre rapper che si alternano al microfono cantando, in inglese (Sean) e in italiano (Kaos e Deda), rendono Merda & Melma uno dei lavori italiani più vicini allo stile delle pietre miliari dell’ Hip-hop Americano.

Difatti il disco, secondo Rapmaniacz, è considerato uno dei lavori più interessanti mai prodotti nel panorama nostrano. La rivista Rumore, ha inoltre inserito il disco nella lista dei migliori 100 dischi italiani del decennio.
Tracce consigliate : “Ancora in Piedi”,”Oggi No”,”Trilogia del tatami”.
  • 2) Articolo 31 – Nessuno (1998)
La medaglia d’argento è presa da quella, che probabilmente è la band hip-hop italiana più famosa della storia.

Stiamo parlando degli Articolo 31, la storica band di J-Ax e Dj-Jad, il disco preso a rappresentarli in particolare è Nessuno del 1998, il loro quarto album in studio.

Soffermarsi sul motivo del successo degli Articolo 31 implicherebbe ribadire cose già note, è difficile trovare membri della generazione dei primi anni’90 che non abbiano almeno una loro canzone in playlist.

Più sensato è soffermarsi sul motivo che porta alla scelta dell’album Nessuno in particolare, il disco continua sul sound old school dei loro primi lavori, mentre i testi iniziano a essere nel complesso meno stradaioli, trattando tematiche principalmente di critica, senza tuttavia perdere il carattere “ambizioso” dimostrato nei primi lavori.

Principalmente, il sunto delle tematiche trattate nell’album può essere espresso come “Una rivincita dalla vita dell’italiano medio”, il tutto condito con una valorizzazione alla determinazione, unico attributo in grado di tirar fuori un uomo dalla monotonia della vita imposta dallo status di “Nessuno”.

Nononostante lo sfondo poco leggero dell’album non mancano ballate più romantiche, come nel caso di “Non so cos’è” e “Aria”, la seconda in particolare è una delle varie canzoni “Cover” di brani storici presentati nell’album.
Tracce consigliate : “La fidanzata”,”Nessuno”,”Come una pietra scalciata”.
  • 1) Sangue Misto – SxM (1994)
Il primo posto della nostra classifica è infine preso, dallo storico SxM del dream team Sangue Mistocomposto da Neffa, Deda e Dj Gruff.

SxM in particolare è stato l’unico lavoro a cui i Sangue Misto hanno dato luce, in seguito a esso, tutti i componenti hanno intrapreso carriere soliste più o meno note.

Il risultato di questa breve collaborazione tuttavia, è sfociato in quello che può essere considerato il più grande capolavoro della scena hip hop italiana. Motivo del successo di SxM è probabilmente la sonorità unica del suo genere, difatti il suono “sporco” ottenuto nella produzione da Dj Gruff, sotto molto punti, riporta alle classiche sonorità tipiche dell’East Coast rap statunitense.

Nonostante i paragoni, il sound del disco non manca minimamente di originalità, ne tantomeno di complessità, che permette a brani quali “Senti come Suona” di sfociare nel Jazz Rap.

Per quanto riguarda le tematiche si perde invece un po’ di originalità, in quanto l’album tratta prevalentemente tematiche stradaiole, di critica e ribellione verso gli standard della società odierna.

La scarsa originalità che le tematiche possono avere al giorno d’oggi sono tuttavia ben giustificate, contando che probabilmente il disco (del 1994), è stato uno dei pionieri di quella scia poi troppo seguita.
SxM resta in ogni caso uno dei più grandi pezzi di storia della musica hip-hop italiana: non mancano le citazioni di altri big a riguardo, riportiamo di seguito quella di Salmo che in “1984” afferma:
“Sapevi che il mio primo disco, ha fatto la storia ma dopo i Sangue Misto”.
Osserviamo inoltre che, Rolling Stones Italia ha posto SxM alla 25° posizione dei dischi italiani più belli di sempre.
Tracce consigliate : “In dopa”,”Lo Straniero”,”Senti come suona”.

#FacceCaso.

Di Paolo Marcoccia

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