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Molestie al Liceo Tasso, intervista esclusiva ai rappresentanti d’istituto

Molestie al Liceo Tasso, intervista esclusiva ai rappresentanti d’istituto

Il caso del professore di Storia e Filosofia del Liceo Tasso indagato per molestie sessuali. Cosa sappiamo finora e cosa ci hanno riferito i rappresen

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Il caso del professore di Storia e Filosofia del Liceo Tasso indagato per molestie sessuali. Cosa sappiamo finora e cosa ci hanno riferito i rappresentanti. Una verità non ancora emersa del tutto.

È scoppiato oggi sulle principali testate romane e nazionali lo scandalo sull’indagine per molestie che riguarda un docente di Storia e Filosofia del Liceo Tasso di Roma.
Il professore sarebbe stato infatti accusato da tre studentesse. Ovviamente il fascicolo aperto dal pubblico ministero Francesca Passanti, del pool dei reati sessuali, è ancora in fase di elaborazione.

Cosa sappiamo per adesso? Professore nello storico liceo da pochi anni, sarebbe stato prima ascoltato come persona informata dei fatti e adesso interrogato come indagato. In ballo ci sono messaggi e comportamenti tenuti con alcune che vanno ben oltre il rapporto Studente-Docente.

Numerosi messaggi dai contenuti sessualmente espliciti, inviati alle tre giovani, due delle quali minorenni.
Da quanto emerge si tratta di messaggi indiscreti, prima di natura personale e poi sempre più spinti. Chat con forse addirittura proposte hard, conversazioni portate avanti con il convincimento che il ruolo di docente potesse renderlo intoccabile.
Ma le avances sono andate anche troppo oltre, così la ragazza più grande si è fatta per prima avanti, denunciando l’accaduto. Adesso siamo di fronte, come precedentemente detto, all’indagine con le tre dichiarazioni, da cui dovranno emergere molti particolari.

In primis come sia riuscito finora a intimorirle, cosa lo abbia portato a comportarsi in questo modo e molti altri quesiti.

Una vicenda complicata, come già se ne sono sentite negli ultimi anni. Per avere maggiore chiarezza e capire quale sia la percezione del mondo studentesco, in merito a un accaduto descritto per ora solo in maniera parziale da siti e giornali che non hanno dipinto i contorni di questo quadro, abbiamo deciso di dar voce ai rappresentanti d’Istituto.
Federico Tudini, Lorenzo Montuori, Pietro Monni e Daniele Cristofani, i quattro ragazzi che rappresentano i compagni del liceo Tasso. Grazie alle loro parole è possibile andare più a fondo nella vicenda.

1)Allora ragazzi, raccontateci la vicenda.

“Dal nostro punto di vista la situazione è stata abbastanza complessa per via della sua grandezza. Siamo venuti a sapere della situazione dalla ragazza, la quale subiva molestie frequenti tramite Whatsapp, tanto da dover bloccare il professore. Lei ha subito cercato l’appoggio delle autorità, del preside e in seguito di noi rappresentanti, senza timore di denunciare l’accaduto. Il preside ha subito tolto il docente dalla classe della ragazza, in attesa dello svolgimento e dell’esito delle indagini, agendo quindi nel massimo rispetto dei termini della legalità e attendendo la decisione delle autorità interessate.”

2)Parliamo proprio dell’azione del Preside, che non è minimamente emersa da chi ha raccontato i fatti finora.

“Come detto, noi rappresentanti eravamo al corrente dei recenti comportamenti di questo professore e ci siamo subito adoperati per trovare la soluzione migliore, affrontandola con lo stesso preside. Quest’ultimo però non ha il potere di cacciare di punto in bianco un docente dall’istituto, ma l’ha immediatamente tolto dalla classe della ragazza interessata. In attesa delle indagini questa era la procedura più corretta da compiere, passo dopo passo. Alcuni giornali, parlando dei fatti, hanno scritto ad esempio che nessuno ha preso provvedimenti. Falso! Si è seguito con precisione le possibilità di intervento, purtroppo i tempi non sono rapidissimi, a maggior ragione per un caso così spinoso.”

3)Pensate che potrebbero esserci altre vittime e ad opera anche di altri professori? E comunque, secondo voi le ragazze hanno fatto bene a denunciare questa cosa?

“Noi vediamo l’accaduto come un caso a se stante e ci auguriamo che eventi del genere, difficilmente prevedibili, non si ripetano più nel nostro istituto come negli altri. Va lodato inoltre il comportamento della ragazza che ha immediatamente cercato un aiuto, senza sottostare all’implicito ricatto scolastico.”

4)Secondo voi, da studenti e rappresentanti degli studenti, cosa sarebbe giusto fare?

“Sicuramente un atteggiamento omertoso è controproducente in situazioni simili. Bisogna quindi denunciare il fatto affinché possa essere risolto nel più veloce e migliore dei modi, senza ripercussioni sugli studenti. Purtroppo fare previsioni su eventi simili è pressoché impossibile, diventa quindi fondamentale riferire tutto alle autorità non appena se ne viene a conoscenza.”

Queste le parole dei ragazzi del Tasso, noi continueremo a seguire l’andamento della vicenda, cercando di raccontarvi come sempre la realtà dei fatti.

#FacceCaso

Di Umberto Scifoni

COMMENTS

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    Ludovica Muntoni 6 anni

    Mi chiedo cosa spinga un professore a fare un uso così idiota di whatsapp, che lascia tracce ed è di facile divulgazione. Quanti messaggi ha ricevuto la studentessa prima di denunciare quanto stava accadendo? Bene ha fatto a denunciare, ma credo che si debba fare alla prima avvisaglia.

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