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Contraccezione gratuita e consapevole: tutto quello che c’è da sapere sulla petizione

Ti piacerebbe vivere in un paese in cui i contraccettivi fossero gratuiti, erogati a carico del Servizio Sanitario Nazionale? #FacceCaso. Dai sondagg

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Ti piacerebbe vivere in un paese in cui i contraccettivi fossero gratuiti, erogati a carico del Servizio Sanitario Nazionale? #FacceCaso.

Dai sondaggi è emerso che il motivo principale per cui i ragazzi della nostra età non usano i preservativi, è il loro prezzo spropositato.

Ti piacerebbe vivere in un paese in cui i contraccettivi fossero gratuiti, erogati a carico del Servizio Sanitario Nazionale?

Nel nostro, a differenza di altri Paesi europei, come la Francia, il Belgio e la Germania, la contraccezione è interamente a carico delle cittadine e dei cittadini, salvo rare iniziative locali.

Il Comitato per la contraccezione gratuita e consapevole sta promuovendo una petizione che propone soluzioni concrete in linea con l’Organizzazione Mondiale della Sanità per superare l’arretratezza dell’Italia su questo fronte.

Che si tratti di preservativi maschili o femminili per alcune categorie a maggior rischio, spirali al rame o medicate con progestinici, contraccettivi orali, cerotti anticoncezionali, anelli vaginali e impianti sottocutanei con progestinici, è giusto vederci chiaro.

Se sei interessato anche tu a firmare la petizione, ti lascio in link con tutti i dettagli di cui avrai bisogno.

“Chiediamo a tutta la società civile, cittadine e cittadini, di far sentire la propria voce firmando il nostro appello”, dice Marina Toschi, ginecologa consultoriale e portavoce, insieme al collega Pietro Puzzi, del Comitato per la contraccezione gratuita e consapevole, che aggiunge: “Le campagne pubbliche di informazione sulla fertilità lanciate negli ultimi anni si basano sul fondamento comune della procreazione responsabile, diritto che nel 2017 nessuno metterebbe mai in discussione in un Paese democratico. Tuttavia oggi in Italia il costo della contraccezione risulta troppo oneroso per tante donne, coppie e famiglie in condizioni di disagio economico, acuite dalla crisi. La concreta difficoltà di regolare la propria fertilità, programmando e distanziando adeguatamente le gravidanze, ma anche la scelta obbligata del contraccettivo meno adatto, hanno un evidente impatto negativo sulla salute fisica e psicologica di queste donne, accentuando ulteriormente i loro problemi economici e sociali”.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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