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Futura: a Bologna si conclude l’evento sulla scuola digitale

Futura: a Bologna si conclude l’evento sulla scuola digitale

Innovazione, creatività e futuro sono stati la chiave per un’iniziativa che ha lasciato tutti a bocca aperta.  #FacceCaso. A Bologna si conclude Futu

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Innovazione, creatività e futuro sono stati la chiave per un’iniziativa che ha lasciato tutti a bocca aperta.  #FacceCaso.

A Bologna si conclude Futura , l’evento sulla scuola digitale che ha lanciato la sfida del cambiamento.

Con oltre 9.000 presenze finali registrate, la tre giorni di iniziative formative si è rivelata un successone.

-I numeri-

  • più di 3.000 insegnanti iscritti ai circa 200 workshop di formazione gratuita
  • 1.900 visitatrici e visitatori registrati prima dell’evento
  • 2.000 persone che hanno fatto la registrazione sul posto partecipando alle iniziative legate alla manifestazione
  • più di 2.000 studentesse e studenti coinvolti
  • 3.000 metri quadri messi a disposizione nella città di Bologna per l’iniziativa
  • 860 iniziative organizzate dalle scuole di tutta Italia durante la manifestazione

Innovazione, creatività e futuro sono stati la chiave per un’iniziativa che ha lasciato tutti a bocca aperta. Tra le proposte più interessanti di Futura 2018 ricordiamo:

  • il Coding creato da ragazzi di una scuola secondaria di primo grado per elaborare un programma di giochi interattivi attraverso il quale gli allievi della scuola primaria possono imparare l’inglese.

  • la banda musicale di quattro robot che suona secondo la programmazione

  • dispositivi tecnologici open source per i non vedenti, come la stampante braille low cost, progettati e realizzati nel laboratorio scolastico

  • le esperienze innovative dei Millennials, l’Hackathon sui temi dell’Agenda 2030 dell’Onu, gli incontri con le esperte e gli esperti su metodologie didattiche innovative

-La difficoltà nell’apprendimento si combatte con i tablet-

C’è chi, come Giacomo Stella, ordinario di Psicologia clinica all’Università di Modena e Reggio Emilia, propone soluzioni tecnologiche per ragazzi con difficoltà nell’apprendimento.
“Impedire a un bambino dislessico o disgrafico l’uso del tablet a scuola è come togliere la carrozzina a un disabile motorio”.

Lo psicologo, rivolgendosi in primis agli insegnanti, si è mostrato favorevole all’utilizzo delle nuove tecnologie in classe, in particolare per gli alunni con disturbi.

“Alcune scuole superiori, anche in Emilia-Romagna, eliminano gli alunni con disturbi dell’apprendimento. In che modo? Bocciandoli. Dove va un bambino disgrafico o disortografico se non ha un computer?”. Si interroga lo psicologo. “Il disturbo dell’apprendimento è una disabilità, ma è invisibile perché non è somatica”.

Uno dei temi centrali di Futura è stato per l’appunto l’utilizzo dei device durante le ore di lezione. La Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, ha presentato i primi risultati dei gruppi di lavoro ministeriali sull’uso degli smartphone e sulle metodologie didattiche innovative.

“L’innovazione è decisiva per governare il cambiamento. È una sfida che non si vince semplicemente acquistando tecnologia o introducendo nuovi contenuti o obiettivi formativi. Si vince sviluppando spirito critico e responsabilità, si vince investendo con decisione sulla cura della qualità, che riguarda l’organizzazione, la didattica e l’innovazione metodologica. Si vince puntando sulle competenze. Governare lo sviluppo di ogni forma sempre più sofisticata di tecnologia e intelligenza artificiale e orientarlo all’interesse generale è una sfida immane e fondamentale, che deve vedere fianco a fianco istituzioni, scuola, università e mondo della ricerca, imprese, terzo settore, politica”. Ha dichiarato la Ministra Valeria Fedeli durante l’evento istituzionale di ieri.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani 

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