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Rifare la maturità? Non credo proprio!

Rifare la maturità? Non credo proprio!

L’avventura di un ragazzo di Ascoli Piceno che a quasi un anno dall’esame si trova a rifare la maturità. Avete presente il film Immaturi? Quello dove

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L’avventura di un ragazzo di Ascoli Piceno che a quasi un anno dall’esame si trova a rifare la maturità.

Avete presente il film Immaturi? Quello dove un gruppo di trentenni si trova a dover rifare la maturità ritenuta invalida dal MIUR? Quella cosa che è un po’ il terrore di tutti. Di ritrovarsi di nuovo davanti ad una commissione che ti scruta e che ti fa domande su tutto il programma del quinto. Trovarsi di fronte ad una versione di greco, puntualmente il triplo più difficile di quelle fatte in classe o davanti alla prova di matematica a sudare. Un po’ l’incubo di tutti.

Eh già, perché un ragazzo di Ascoli Piceno, che sta frequentando il primo anno di università, potrebbe ritrovarsi con un diploma che è davvero un pezzo di carta senza valore. Come anche quel primo semestre all’università quasi completato, perché non potrà sostenere gli esami che gli mancano. 
E non solo, oltre all’esame di stato dovrebbe rifare tutto il quinto anno delle superiori. Perché, vi chiederete voi. Beh perché è stato beccato all’esame di maturità con Whatsapp aperto e la soluzione della prova. I guai del povero ragazzo non sono finiti qui, perché la commissione d’esame ha segnalato quello che era successo e il ragazzo è stato bocciato.

Non è finita qui. Perché l’alunno ha fatto ricorso al TAR che l’ha accolto e l’ha fatto promuovere con sessanta (proprio come nel film) permettendogli di iscriversi alla facoltà di Ingegneria di Ancona. Il ricorso è stato riesaminato ed è stato deciso che il diploma non è valido e quindi nemmeno l’ammissione all’università.

Iscriversi adesso al liceo è un problema perché non solo potrebbe perdere un anno ma addirittura due. Rischiando di ritardare ancora di più l’inizio dell’università e anche la laurea. #Ahia

Il cellulare in classe? Sì ma con delle regole (guardate qui) E viste le conseguenze non all’esame di stato.

#FacceCaso

Di Benedetta Erasmo

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