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L’Alleluja della scuola: Habemus Contratto

L’Alleluja della scuola: Habemus Contratto

Il nuovo contratto tra governo e sindacati porta in dote diverse sorprese. Vediamole insieme. Anni e anni (circa 10) di estenuanti trattative ma alla

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Il nuovo contratto tra governo e sindacati porta in dote diverse sorprese. Vediamole insieme.

Anni e anni (circa 10) di estenuanti trattative ma alla fine nuovo contratto doveva essere e nuovo contratto è stato. Ieri, 9 febbraio 2018, il governo e diversi sindacati (fra cui Doc CGIL, CISL e UIL Scuola) hanno finalmente sottoscritto l’accordo per il rinnovo del contratto della scuola.

L’intesa permetterà a oltre 1 milione di persone, tra docenti, personale ATA, ricercatori, tecnici ed amministrativi, di ricevere il tanto agognato aumento di stipendio. Gli aumenti vanno da un minimo di 81 ad un massimo di 111 euro a cui si aggiunge il bonus per il merito di 200 milioni di euro.

Quest’ultimo è stato frazionato in due. La prima parte, ovvero circa 100 milioni di euro, verrà divisa fra tutti i lavoratori coinvolti e sarà compresa direttamente nel loro stipendio. La seconda, i restanti 100 milioni, verrà utilizzata per valutare e premiare i docenti a seconda del merito.

Ma entriamo nel dettaglio. Per quanto riguarda gli insegnanti si parte da una base comune di 85,50 euro fino ad arrivare ad aumenti di anche 106,70 per i docenti di scuola media e di 110,70 per i professori laureati.

I membri del personale ATA, invece, percepiranno un aumento di stipendio minimo di 80,40 euro a salire a seconda degli anni di servizio (tetto massimo: 88,40 euro). Chiudiamo con il settore amministrativo che riceverà un aumento minimo di circa 81 euro fino ad un massimo di 105,50.

Soddisfatti i sindacati che vedono quest’accordo come “una svolta significativa sul terreno delle relazioni sindacali”. Per quanto ci riguarda non possiamo fare altro che sperare che questo contratto rappresenti anche il preludio ad un miglioramento della scuola che attendiamo ormai da tempo. Il primo passo è stato fatto, ora bisogna continuare a camminare.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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