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Di Battista, giù le mani dalla scuola

Di Battista, giù le mani dalla scuola

Il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista ne spara un'altra delle sue. Stavolta se la prende con...la scuola. Non c'è pace per il M5S

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Il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista ne spara un’altra delle sue. Stavolta se la prende con…la scuola.

Non c’è pace per il M5S. A quanto pare al partito fondato da Beppe Grillo piace farsi del male da solo a ridosso delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo. Dopo rimborsopoli e il presunto milione e mezzo di euro di buco, infatti, per Di Maio&Co. è arrivata un’altra figuraccia indesiderata.

Il protagonista, questa volta, è stato Alessandro Di Battista, uno dei pochi volti noti del Movimento 5 Stelle. Il deputato romano, che si era già contraddistinto per alcune uscite poco fortunate sui terroristi e sulla Nigeria, stavolta l’ha sparata grossa, anzi enorme.

Durante un comizio in piazza avvenuto in provincia di Rovigo, Di Battista ha pensato bene (o forse male) di dire la sua sul sistema dei finanziamenti alle scuole non statali esponendo quelle che sono, secondo lui, le intenzioni del suo partito:

“Vogliamo cancellare qualsiasi finanziamento alle scuole paritarie e private che hanno aggirato la Legge Berlinguer. Vogliamo finanziare esclusivamente la scuola pubblica, se vuoi andare alla scuola privata paghi”.

“E che ha detto di male?” penserete voi. Apparentemente niente ma se andiamo a vedere il contenuto della Legge Berlinguer ci accorgiamo subito che Di Battista ha partorito una vera e propria boiata (d’altronde non è neanche la prima volta).

La Legge Berlinguer, infatti, riconosce alle scuole non statali la funzione di servizio pubblico attribuendogli di diritto i finanziamenti. Nessun raggiro dunque, è la legge stessa a prevedere fondi statali per le scuole paritarie e private caro Di Battista.

Non solo, i finanziamenti destinati alle scuole non statali costituiscono solamente il 20% dei 575 milioni di euro che lo Stato investe nell’istruzione. Dunque, anche se tagliassimo i fondi pubblici destinati alle scuole paritarie e private come vorrebbe Di Battista, il risparmio sarebbe minimo.

Anzi l’operazione risulterebbe persino antieconomica dal momento che lo Stato si troverebbe a dover sopperire alla mancanza di un servizio. Un servizio che viene attualmente garantito da tutte quelle scuole non statali che sarebbero costrette a chiudere per la mancanza di finanziamenti.

È chiaro che con le sue dichiarazioni Di battista voleva distogliere l’attenzione dallo scandalo dei rimborsi che sta scuotendo il movimento. Forse ci è riuscito ma sicuramente non nell’ottica in cui sperava lui.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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