13 Reasons Why potrebbe essere la causa di un suicidio in Gran Bretagna. Può una serie TV avere un'influenza così grande? Possiamo comprendere tutti
13 Reasons Why potrebbe essere la causa di un suicidio in Gran Bretagna. Può una serie TV avere un’influenza così grande?
Possiamo comprendere tutti il confine tra serie TV e realtà? Io, per esempio, sono una fan accanita di Netflix e dopo aver scoperto una delle serie più belle della storia (Peaky Blinders) quando parlo in inglese cerco di imitare l’accento di Birmingham. Ma queste sono scemenze, in confronto a quello che pare sia successo in Gran Bretagna, dove Lily Mae Sharp, tredicenne del Cheshire, si è tolta la vita dopo aver messo in scena un suicidio sulle stesse corde di 13 Reasons Why.
Sicuramente conoscete la serie, la conosco anche io che non l’ho mai vista. Una ragazzina, in poche parole, gira tredici filmati in cui spiega i motivi per cui si è suicidata. I ragazzi un po’ più grandi che l’hanno vista dicono che sia una serie adolescenziale e “molto meno peggio di quello che si racconta”. Ma quanta influenza può avere su una ragazza di tredici anni?
A quanto pare tanta. La mamma di Lily Mae non ha solo dichiarato che la figlia aveva il suo account Netflix e le aveva parlato della serie TV (qui l’articolo del Daily Mail). Lily Mae aveva messo in scena il suo suicidio solo un giorno prima rispetto a quello vero, facendo proprio come nella serie, girando un video.
Quasi tutte le piste sono state escluse, non c’erano stati episodi di bullismo. Tantomeno problemi familiari troppo recenti, dato che i genitori erano già separati da circa otto anni. Anche lo psicologo della scuola l’ha definita “a happy girl”, una ragazza felice. Ma il peggio è successo.
Può una serie TV portarti ad un gesto del genere? Non lo so, probabilmente il malessere degli adolescenti sta crescendo sempre di più e invece di incanalare questa sensazione in un bambino orfano su un manico di scopa (sì, sto parlando di Harry Potter), si va verso una strada ben peggiore.
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