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Arte e cultura a Palermo: 50 dipinti nell’università

Arte e cultura a Palermo: 50 dipinti nell’università

Cinquanta dipinti che si trovavano a palazzo Abatellis, comporranno la Quadreria della Regia Università di Palermo. #FacceCaso. L’università di Paler

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Cinquanta dipinti che si trovavano a palazzo Abatellis, comporranno la Quadreria della Regia Università di Palermo. #FacceCaso.

L’università di Palermo ha dato vita ad un progetto ricco di arte e cultura. Oggi è stata inaugurata la “Quadreria della Regia Università di Palermo, da Palazzo Abatellis alla Sala delle Capriate dello Steri”.

Si tratta di un’iniziativa realizzata da UniPa in collaborazione con l’assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, il Polo museale della Galleria di Palazzo Abatellis e il Sistema museale di Ateneo.

Cinquanta dipinti che si trovavano a palazzo Abatellis, comporranno la Quadreria della Regia Università di Palermo.

Nel 2016 era già stato avviato il progetto “il museo dell’Università dalla pinacoteca della regia università di Palermo alla galleria di palazzo Abatellis”. Come si legge nel Giornale di Sicilia, ecco cosa ne pensano i diretti interessati.

“Il ritorno di questi cinquanta dipinti all’Università si pone in continuità con quanto voluto dagli antichi donatori, che attribuivano alla collezione l’educazione e la didattica come funzione principale nei confronti degli studenti, ai quali oggi finalmente torna una significativa parte della Quadreria della Regia Università”. Ha dichiarato il rettore Fabrizio Micari.

“Iniziative di questo tipo confermano quanto il Sistema Museale di Ateneo, a poco più di un anno dalla sua fondazione, sia ormai parte integrante del sistema regionale. Con la Quadreria, le mostre e le esposizioni che saranno allestite nei prossimi mesi UniPa, a partire dal Complesso Monumentale dello Steri, sua sede principale, diventerà sempre di più un polo culturale d’eccellenza”. Ha sottolineato Paolo Inglese, direttore del Sistema Museale UniPa.

“Dai primi nuclei di collezioni private di insigni esponenti della aristocrazia più illuminata quali i principi di Belmonte, Castelnuovo e Campofranco,  agli atti di liberalità dei sovrani di Borbone e di membri del loro entourage, come il marchese Haus, alla acquisizione della raccolta del misterioso cavaliere Bressac, viene restituito alla pubblica fruizione il nucleo fondativo del pubblico museo di Palermo, in origine allocato presso l’Università, antica casa conventuale dei Teatini, odierna sede della Facoltà di Giurisprudenza in via Maqueda”. Ha spiegato la prof.ssa Maria Concetta Di Natale, delegata del rettore per i Beni culturali e co-curatrice delle selezione delle opere.

“La selezione delle opere è stata ispirata da precisi criteri museologici, mirati alla ricostruzione dei principali filoni culturali, dal Manierismo, al Neorinascimento ottocentesco, dei generi artistici, dalla natura morta, al paesaggio, alle scene di genere, e delle Scuole tanto care ai conoscitori ottocenteschi, dalla veneta, alla romana, alla napoletana. Trattandosi di opere provenienti tutte dai depositi dal punto di vista della museologia è stata posta particolare attenzione all’esposizione dei dipinti più difficilmente collocabili al di fuori dei depositi stessi, perché di formato particolare, o per il genere o perché di autori o ambiti già presenti o ricorrenti nell’esposizione permanente.” Ha commentato Evelina De Castro, direttore del Polo Museale della Galleria di Palazzo Abatellis e co-curatrice.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani 

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