Ecco a voi l'unica lettera che si può scrivere in due modi diversi. G-agliarda. G-alante. G-raziosa. La lettera G ha un po' tutte queste caratteri
Ecco a voi l’unica lettera che si può scrivere in due modi diversi.
G-agliarda. G-alante. G-raziosa.
La lettera G ha un po’ tutte queste caratteristiche, e in aggiunta anche una piccola ma interessante particolarità che a molti è sfuggita.
Infatti esistono 2 modi per trascriverla in corsivo, e ciò la rende l’unica lettera con questo speciale privilegio. Come se non bastasse, queste due versioni hanno anche un nome ciascuna: la prima si chiama “opentail”, che molti usano quando si scrive a mano, e sembra un anello con un amo che pende da esso. La seconda, invece, è chiamata “looptail”, decisamente più utilizzata, presente anche in molti caratteri come Times New Roman.
Ma il pubblico è a conoscenza di questa interessante peculiarità? A quanto pare no, come mostra l’esperimento dei ricercatori della John Hopkins University, che hanno diretto un esperimento suddiviso in tre parti.
Inizialmente, hanno chiesto se i loro interlocutori (38 adulti) sapessero dell’esistenza di due lettere minuscole, e solo due hanno citato la G e solo uno sapeva scrivere correttamente entrambe le forme.
In secundis, i ricercatori hanno chiesto a 16 nuovi partecipanti di leggere in silenzio una tabella piena di “g looptail” e di pronunciare ogni parola con una “g” ad alta voce. Dopo aver prestato attenzione ad ognuna delle 14 “g” , i partecipanti sono stati sollecitati a scrivere quella stessa lettera che avevano letto così attentamente. Risultato? La metà di loro ha scritto l’opentail, il tipo sbagliato. L’altra metà ha “solo” provato a scrivere la versione corretta, perché solo uno è stato in grado di riprodurla.
Per concludere, il gruppo della John Hopkins University ha chiesto ad altre 25 persone di identificare la “g looptail” in un test a scelta multipla con 4 opzioni; solo 7 persone sono riuscite a farlo.
Ma quale è lo scopo di questa indagine? Fare luce sulle possibili conseguenze del nostro passaggio dalla scrittura alla tipizzazione, ovvero l’utilizzo di determinati tipi di carattere. E il risultato della ricerca è che la nostra conoscenza visiva della lettera diminuisce quando non scriviamo a mano. A maggior ragione in quest’epoca digitale, dove si scrive molto di più sui dispositivi elettronici che su carta.
E voi, pubblico di FacceCaso, siete capaci di distinguere la differenza di g-rafia?
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