Gli inglesi lo chiamano Club 27, in questo caso Club 27+1, un’espressione che si riferisce agli artisti, spesso cantanti rock, morti all'età di 27 ann
Gli inglesi lo chiamano Club 27, in questo caso Club 27+1, un’espressione che si riferisce agli artisti, spesso cantanti rock, morti all’età di 27 anni. #FacceCaso.
Il dj svedese Tim Bergling, noto al mondo come Avicii ha perso la vita venerdì 20 aprile, mentre si trovava a Mascate, in Oman: aveva 28 anni.
Se hai più o meno la mia età ti sarà capitato almeno una volta di ballare le sue canzoni. Avicii è passato alla storia per successi del calibro di “Levels” o “Wake me up” ma di recente aveva già detto di volersi ritirare dalle esibizioni dal vivo per problemi di salute e per stress.
Non troppo tempo fa aveva infatti sofferto di pancreatite acuta, in parte dovuta all’abuso di alcol. Purtroppo non è il primo artista ad aver perso la vita così giovane.
Gli inglesi lo chiamano Club 27, in questo caso Club 27+1, un’espressione che si riferisce agli artisti, spesso cantanti rock, morti all’età di 27 anni.
Jimi Hendrix è morto il 18 settembre 1970, soffocato da un cocktail di alcool e tranquillanti. Kurt Cobain si è suicidato il 5 aprile 1994. Amy Winehouse è morta per presunto abuso di alcool il 23 luglio del 2011. Tutti a 27 anni.
Uno studio condotto dal Centre for Public Health della Liverpool John Moores University e pubblicato sul giornale online Bmj Open, conferma che i musicisti con il vizio degli eccessi muoiono davvero prima dei comuni mortali. Sesso, droga e morte prematura sono fenomeni collegati tra loro.
Chiamala coincidenza, caso, destino, quel che è certo è che depressione, droga e alcol sono fenomeni ricorrenti nella vita di artisti di fama mondiale. Ciao Avicii.
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