Tempo di lettura: 3 Minuti

Arretrati e aumenti agli insegnanti: meglio tardi che mai

Arretrati e aumenti agli insegnanti: meglio tardi che mai

Il corpo docente ottiene ciò che gli era stato promesso. #FacceCaso. Per questa volta, gli insegnanti italiani non avranno di che lamentarsi: arrivan

Torino tra seminari su Seneca e “Scuola possibile”
Adesso è ufficiale! Il Signore degli Anelli sposa Amazon
Teramo: aggressione all’Itis di Giulianova

Il corpo docente ottiene ciò che gli era stato promesso. #FacceCaso.

Per questa volta, gli insegnanti italiani non avranno di che lamentarsi: arrivano infatti, dopo ben 8 anni di attesa, i tanto agognati arretrati e aumenti. Non tutti insieme, ma step by step. I primi, a seconda dei profili, toccheranno soglia dei 6/700 euro, mentre i secondi fra gli 80 e i 110 euro lordi mensili.

Lo prevede il nuovo contratto, 2016/2018, del maxi comparto “Istruzione e Ricerca” , sottoscritto ieri dall’Aran. Il provvedimento riguarda 1,2 milioni di dipendenti, di cui 1 milione lavora nelle scuole, 53 mila nell’università, 24 mila negli enti di ricerca, e 9.000 nell’Afam ( alta formazione artistica e musicale).

Per i maestri d’infanzia, elementari, medie e liceo, l’aumento complessivo sarà di 96 euro al mese (anche se i docenti superiori superiori a una certa età arriveranno a 110).

Il personale ATA, invece, toccherà in media 84,5 euro. Gli Afam arriveranno a quota 105, mentre l’università 82. Per gonfiare gli aumenti lordi mensili sopra gli 85 euro medi, si prevedono due voci distinte: la prima è un “elemento perequativo” che per gli insegnanti della scuola è tra i 3 e i 19 euro, mentre l’altro è un ulteriore riconoscimento economico, che varia da 10,50 euro per chi ha un’anzianità di servizio da 0 a 14 anni, 12,80 per la classe media 15-27, fino a 15,70 per un’esperienza oltre i 28 anni.

Altra new-entry molto importante dell’accordo è la svolta su chat e molestie: i docenti “beccati” a tentare approcci con i propri studenti verranno direttamente licenziati, non come oggi che se la cavano con una semplice sospensione cautelare. Infine, ultima ma non meno importante, la parola chiave è continuità: si riattiva, dunque, il vincolo triennale della permanenza degli insegnanti. Tutti i docenti, dunque, potranno rimanere fino a 3 anni nella scuola assegnata e richiesta volontariamente. Importanti svolte, quindi, per migliorare l’universo scolastico.

#FacceCaso.

Di Emanuele Caviglia

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0