UniTorino : partito il primo corso di studi sulla Storia dell’ omosessualità

Il primo ciclo ha preso il via a Palazzo Nuovo e partirà dall’Ancien régime, e dunque dal Settecento, fino ad arrivare ai giorni nostri.  #FacceCaso.

L’Università di Torino è passata alla storia per aver introdotto il primo corso di studi sulla Storia dell’ omosessualità. 

“La prima lezione sarà un’introduzione sui concetti di genere. Fornirò una prima illustrazione di come le categoria siano cambiate nel corso dei secoli” ha raccontato ieri Maya De Leo, la docente che ha inaugurato il corso.

Il primo ciclo ha preso il via a Palazzo Nuovo e partirà dall’Ancien régime, e dunque dal Settecento, fino ad arrivare ai giorni nostri. 

L’esame vale sei crediti formativi e fa parte del percorso di laurea triennale del Dams. Inaugurato martedì 24 aprile, il corso si concluderà il 6 giugno. Per ora gli iscritti hanno superato i trecento studenti, ben più del previsto, dato che l’aula a disposizione era solo da 56 posti.

La prima lezione tenuta dalla professoressa De Leo ha riguardato questo.

“La nostra concezione di genere, sesso e orientamento sessuale si costruisce e si afferma con la contemporaneità. Nel tardo Settecento l’intersessualità si chiamava ermafroditismo ed era intesa con una sua specificità, che poi nell’epoca contemporanea è stata negata. Ancora oggi un corpo che non è né chiaramente maschile né chiaramente femminile non viene accettato e viene corretto chirurgicamente”.

La nascita dei movimenti di fine anni 70, testimonia che la storia ha fatto il suo corso. 

“Il femminismo di seconda ondata e i moti di Stonewall costituiscono un momento di discontinuità totale con il passato”. Evidenzia la docente dell’Università di Torino.

In totale le lezioni saranno 16. Si andrà dall’omosessuale moderno dell’Ottocento alle prime culture “Lgbtq+”, passando per la censura dei regimi ai movimenti di liberazione di genere fino alle attuali narrazioni dell’omosessualità.

L’obiettivo del corso ce lo spiega sempre la prof. “Il percorso delle tematiche omosessuali nei secoli non è lineare: ci sono momenti di regressione, di stallo e di progressione. Ad esempio, prima del nazifascismo esisteva una sottocultura “Lgbt” nelle grandi città, ma nel secondo Dopoguerra non si è ripartiti dal punto di prima, bensì da più indietro”.

Il problema dell’organizzazione del corso è stato trovare sufficiente materiale didattico su questo tema. Per l’esame vengono proposti cinque libri, di cui due in italiano e tre in inglese. Gli studenti dovranno sceglierne due. 

“Purtroppo i classici della storiografia dell’omosessualità provengono da autori anglosassoni che non sono ancora stati tradotti”. Afferma l’insegnante. 

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani