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Rivoluzione sarda: “No alle prove Invalsi e sì al sardo in classe”

Rivoluzione sarda: “No alle prove Invalsi e sì al sardo in classe”

Oltre a valorizzare l'uso della lingua sarda e di quella gallurese tale iniziativa ha anche una doppia finalità educativa e pedagogica. #FacceCaso. V

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Oltre a valorizzare l’uso della lingua sarda e di quella gallurese tale iniziativa ha anche una doppia finalità educativa e pedagogica. #FacceCaso.

Venerdì 11 maggio, in concomitanza con l’ astensione dal lavoro, annunciato uno sciopero delle scuole a Cagliari. Lo slogan della protesta è “No alle prove Invalsi e sì al sardo in classe”.

L’assessorato della pubblica istruzione Caminera Noa, fa due proposte. 

  • La prima riguarda l’avvio di un tavolo tra Regione e ufficio scolastico per inserire nelle scuole sarde di ogni ordine e grado l’insegnamento della lingua dell’isola. Ciò garantirebbe un incremento di migliaia di posti di lavoro a tempo indeterminato per docenti sardi, molti dei quali già specializzati da specifici corsi regionali e costretti ad abbandonare il loro posto di lavoro dalla legge 107.
  • La seconda concerne la spedizione a tutte le scuola di cartellonistica plurilingue. 

“Per ora abbiamo curato la traduzione dei cartelli che si trovano nelle scuole in quattro lingue: sardo, gallurese, francese e inglese.

Oltre a valorizzare l’uso della lingua sarda e di quella gallurese tale iniziativa ha anche una doppia finalità educativa e pedagogica: favorisce l’educazione al plurilinguismo e l’apprendimento delle lingue, sostiene le attività relative all’inclusione per i ragazzi immigrati che spesso entrano nelle nostre scuole senza conoscere una parola di italiano. Nei prossimi tempi ci impegneremo a fornire la traduzione anche in sassarese, catalano algherese, tabarchino e arabo”. Osserva Caminera Noa. 

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani 

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