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Alla scoperta di ItaliaCamp: l’intervista di FacceCaso

Alla scoperta di ItaliaCamp: l’intervista di FacceCaso

Cos’è, come opera e che messaggio vuole lanciare l’associazione ItaliaCamp ai giovani. Lo scopriamo grazie alle parole di Monica Cecchi. Quando un pr

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Cos’è, come opera e che messaggio vuole lanciare l’associazione ItaliaCamp ai giovani. Lo scopriamo grazie alle parole di Monica Cecchi.

Quando un progetto nasce dall’idea di ragazzi, in particolare studenti, e poi si concretizza sempre più anno dopo anno, noi di FacceCaso non possiamo che esserne affascinati e incuriositi. Tale regale non può che valere per ItaliaCamp, una società e associazione che propone progetti di impatto sociale, tra le più importanti d’Italia.

L’aspetto più interessante è proprio quello di essersi sviluppata da un progetto di quelli che erano un gruppo di universitari.
Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta e che evoluzione abbia avuto grazie all’intervista realizzata a Monica Cecchi, Consigliere Membership dell’Associazione ItaliaCamp.

• Ciao Monica! Allora, parliamo un po’ di ItaliaCamp e del suo modus operandi. Brevemente, di cosa si tratta?

L’associazione ItaliaCamp nasce nel 2010 da un gruppo di giovani universitari al fine di aggregare e facilitare l’emersione di attori, percorsi e progetti che possono cambiare in meglio la realtà che viviamo.
Attualmente l’Associazione ItaliaCamp, attraverso le sue 18 sedi regionali e un network di Università e centri di Ricerca, realizza progetti di innovazione sociale in partnership con altre organizzazioni. Sviluppa e rende sostenibili percorsi di innovazione sociale sui temi dell’inclusione sociale, la tutela della salute, l’educazione delle future generazioni e la rigenerazione urbana.

• Nella divisione associativa vi occupate di importanti iniziative sociali, quali sono quelle che si rivolgono ai giovani e gli studenti?

I giovani sono da sempre al centro dei nostri progetti poiché crediamo che, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, è importante fornire agli studenti un luogo dove poter esprimere le proprie idee e dove apprendere che non basta più cercare lavoro, ma bisogna crearlo. Per questo motivo, nel corso degli anni, abbiamo realizzato progetti importanti come MiGeneration Lab e Future Recoded nati con lo scopo di sviluppare competenze e conoscenze nell’ambito dell’educazione su alcuni temi centrali dell’Associazione come l’imprenditorialità, l’inclusione sociale e la rigenerazione urbana e digitale.

Tra le nostre principali iniziative stiamo portando avanti, in partnership con l’Istituto Albertini di Nola, il progetto “Scuola Viva” che intende contrastare il rischio di abbandono scolastico, fornendo ai giovani strumenti utili per trovare un impiego; a tale scopo l’Associazione ha organizzato moduli di formazione al coding per aumentare la familiarità degli studenti con la programmazione informatica. E ancora: “Benessere Giovani”, promosso dal Comune di San Vitaliano, punta a coinvolgere i giovani dei comuni di Baiano e San Vitaliano con l’obiettivo di attivare alcuni laboratori per diffondere la cultura di impresa e di educare i giovani alle forme di cittadinanza attiva e alle opportunità della cittadinanza europea. Inoltre, dopo il “Milano LUISS Hub” e “OpenIncet” a Torino si aggiunge un terzo hub d’innovazione alla nostra costellazione di “luoghi orientati al futuro” che nascerà presso la Cittadella della Ricerca di Brindisi. Si tratta di FAST Academy che diventerà un baluardo per contrastare il disagio giovanile e i fenomeni di abbandono e dispersione scolastica nel Sud Italia grazie a modelli di apprendimento innovativi che faranno emergere il talento e la creatività dei ragazzi e delle ragazze del territorio.

 

• La formazione dei giovani rientra in funzione chiave nei vostri progetti, in quale sede e in che modo avete approfondito il tema?

Il 2-3 luglio 2016 si è svolta a Pescara la VI Assemblea generale dei Soci che, come ogni anno, diventa un momento di confronto importate su temi rilevanti per il nostro Paese. In quell’occasione l’Associazione ha posto al centro delle riflessioni e dei lavori il tema dell’educazione passando attraverso il coinvolgimento concreto dei giovani e degli studenti. La nostra Assemblea è stata proprio un invito alle istituzioni scolastiche e alle realtà che coinvolgono giovanissime generazioni ad aderire a proposte di innovazione sociale di cui ItaliaCamp si fa portatrice su tutto il territorio nazionale attraverso progetti e partnership consolidate.

Nel corso delle due giornate si sono svolti quattro tavoli di discussione, in contemporanea, in cui è stato declinato il tema dell’educazione secondo le prospettive dell’imprenditorialità, della rigenerazione urbana, dell’inclusione sociale e digitale come tratti costitutivi di un percorso finalizzato alla diffusione della conoscenza e di buone pratiche.
Il prossimo 9 giugno siete tutti invitati a Roma, nella splendida cornice del Palazzo Merulana, all’ottava Assemblea nazionale dell’Associazione dal titolo “Geografie Collaborative” con un programma ricco ed eterogeneo per riflettere e dialogare insieme su spazi di opportunità per far crescere e valorizzare l’innovazione, favorire le collaborazioni e la circolazione delle idee.

 

• Quali prospettive pensate di poter offrire agli studenti per il loro futuro?

Il secondo rapporto sull’innovazione sociale, promosso da ItaliaCamp, Università Luiss Guido Carli e Ceriis che ha preso in considerazione 500 esperienze e approfondito 56 casi ci mostra un quadro piuttosto chiaro: “Tra le Aziende è emersa una profonda necessità di innovazione, legata sia alle relazioni esterne che a quelle interne alla stessa azienda” ha dichiarato uno degli autori, Riccardo Maiolini. In tale prospettiva un ruolo chiave spetta all’innovazione sociale che sta mostrando negli anni una forte capacità di tenuta e di impatto sociale, rispondendo alle nuove esigenze della competizione globale ma anche a quelle antiche della prossimità locale, proponendo un modello di capacità imprenditoriale che sposa quella collaborativa e quindi inclusiva. Per questo motivo riteniamo che sia importante offrire ai giovani tutti gli strumenti idonei per farli immergere nel mondo dell’innovazione sociale e poter tracciare il proprio sentiero.

• Che messaggio può dare ItaliaCamp alle ragazze e i ragazzi che stanno leggendo adesso, e che spesso si trovano a dover scegliere se immaginare il proprio futuro in Italia o all’estero?

Non sono più i tempi delle certezze ed è evidente che, soprattutto negli ultimi anni, stanno venendo meno mondi e luoghi lavorativi consolidati da tempo per fare spazio a nuove esigenze e diverse realtà. E’ fondamentale che impariate un metodo e che siate il più elastici possibili di fronte alle nuove sfide che vi si porranno di fronte appena usciti dall’Università. Non è importante dove, ma come immaginate il vostro futuro e ricordate che per diventare dei buoni innovatori sociali è fondamentale collaborare più che competere.

Grazie Monica per la disponibilità e un in bocca al lupo da #FacceCaso!

Di Umberto Scifoni

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