The Pink Ghetto è l'espressione usata per il mestiere del social media manager. Perché la maggior parte sono donne. Se ti piacciono i social media e
The Pink Ghetto è l’espressione usata per il mestiere del social media manager. Perché la maggior parte sono donne.
Se ti piacciono i social media e quello che vuoi fare è lavorare nella comunicazione (mentre scrivo sto alzando la mano) sappi che molto spesso la figura ricercata è quella di una donna. Si chiama The Pink Ghetto ed è una di quelle situazioni in cui la disparità di genere, sembra, veramente ribaltata.
Il Social Media Manager è un lavoro da donne, quindi. Ma perché? Intanto tra il 70 e l’80% di coloro che lavorano con i nuovi Media è una donna e il loro supporto è “fondamentale per far progredire l’economia digitale”. L’ha detto Brooke Erin Duffy, professoressa alla Cornell University (qui nell’articolo di Wired del 31 maggio 2018 di Diletta Parlangeli) ed è proprio secondo una ricerca dell’università americana e dell’Università di Oxford che si è scoperto questo nesso tra donne e social media.
Analizzando circa 150 annunci per Social Media Manager nei maggiori siti, come BuzzFeed ad esempio, vengono richieste sensibilità e gestione emozionale che di solito vengono associate alle donne. Questo mestiere sembrerebbe destinato ad una nicchia del lavoro industriale, ma con una paga media di 41.000$.
Il problema è che questo mestiere non sembra essere preso sul serio e forse anche per questo pensato per coloro che hanno un salario più basso degli altri, vengono penalizzate se incinte o semplicemente “sensibili”. È come se inserendo queste caratteristiche negli annunci si sappia già che a lavorare sarà una donna.
Non migliorano, quindi, né i salari né la considerazione delle donne. Eppure il Social Media Manager sarà un lavoro molto più richiesto nei prossimi anni e staremo a vedere se sarà un lavoro di serie B.
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