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Generazione Neet: l’altra faccia dei giovani

Generazione Neet: l’altra faccia dei giovani

Quando per avere tempo libero non ti servono né ferie né l’estate. Scopriamo insieme cosa voglia dire generazione NEET e quanto conti ora. Nonostante

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Quando per avere tempo libero non ti servono né ferie né l’estate. Scopriamo insieme cosa voglia dire generazione NEET e quanto conti ora.

Nonostante sia un fenomeno abbastanza (secondo me troppo) radicato in Italia NEET è un acronimo inglese:Not in Education, Employment or Training. Sono quindi i ragazzi tra i 15 ed i 29 anni che non frequentano alcun tipo di scuola né sono coinvolti in un lavoro o in corsi di formazione.
I giovani tra i 15 ed i 29 in Italia sono 9,5 milioni (circa) e coloro che sono definibili NEET sono oltre due milioni quindi il 21,2%. Ingrandendo questi dati scopriamo che più della metà di questi è costituito da donne residenti al sud con picchi a Napoli, Catania, Brindisi e Palermo. I

Il titolo di studio che posseggono è al massimo il diploma superiore senza però sfruttare le proprie competenze in un contesto lavorativo.

Tracciando una netta linea tra “inattivi” ovvero coloro che non hanno un lavoro ma nemmeno lo cercano e “disoccupati” coloro che pur cercandolo non lo trovano saliamo verso il nord Italia precisamente in Trentino Alto Adige troviamo il 60% dei giovani inattivi.

Ma questi ragazzi tra i 15 ed i 29 non sono solo numeri in percentuale, e questo ce lo dice Emanuele Massagli, ricercatore per Adapt (l’associazione per gli studi sul diritto del lavoro): il gruppo è composto da ragazzi che lavorano in nero, fatto molto diffuso sopratutto al sud, da coloro i quali non hanno trovato lavoro subito dopo il diploma ed hanno quindi abbandonato la ricerca e poi i laureati che hanno competenze non richieste dal mondo del lavoro di oggi.

Come soluzione viene proposta l’informazione a partire dai più piccoli e fare di tutto purché l’alternanza scuola-lavoro funzioni nel giusto modo e ancora per un po’ di tempo.

Nonno direbbe “Sai quando c’ero io queste cose non esistevano, la mia generazione non è come la vostra…”, non è mai giusto generalizzare e, per fortuna, sono più i giovani che fanno di tutto per studiare e lavorare rispetto alla generazione NEET e penso anche che l’Italia per certi versi sia una stanza in cui c’è appena stata una festa e tutti se ne sono andati lasciando disordine, cose per terra e bottiglie rovesciate, peccato che non ci sia nessuno in grado di pulire e chi ne risente sono coloro che in quella stanza devono ancora cercare il proprio posto, i giovani.

#Faccecaso

Di Claudia Biasci

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