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In viaggio con AIESEC: hai mai pensato di girare il mondo restando in una scuola?

In viaggio con AIESEC: hai mai pensato di girare il mondo restando in una scuola?

Giacomo ci racconta la sua esperienza di volontariato di sei settimane in Brasile in cui ha insegnato a dei ragazzi di diverse classi cosa vuol dire m

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Giacomo ci racconta la sua esperienza di volontariato di sei settimane in Brasile in cui ha insegnato a dei ragazzi di diverse classi cosa vuol dire mettere in pratica gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

“Ho sempre viaggiato molto nella vita ma per una volta volevo fare di più, volevo capire per davvero cosa significa essere immersi completamente in una cultura diversa dalla mia, vivere in un paese lontano dalla mia realtà e lasciare un’impronta positiva facendo qualcosa di più di una semplice vacanza”. Queste sono le prime parole di Giacomo Bottacin, venticinquenne laureato in Filologia e Letteratura italiana presso l’università Ca’ Foscari di Venezia, quando inizia a raccontare del perché ha deciso di partire per un’esperienza di volontariato con AIESEC.

Giacomo ha scelto di partire per un progetto di volontariato di sei settimane in Brasile chiamato GiraMundo, dove ha avuto l’opportunità di tenere delle lezioni a dei ragazzi delle scuole elementari e medie riguardo a diverse tematiche collegate ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, sanciti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il suo progetto in particolare era collegato all’Obiettivo n°4: garantire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti.

“Ricordo che all’inizio è stato difficile arrivare in una classe piena di ragazzi come me e attirare la loro attenzione sul messaggio che cercavo di passare durante la lezione. Erano più interessati al fatto che fossi straniero e non sapevo come gestire la situazione. Dopo aver parlato con i miei responsabili di AIESEC in Brasile, però, ho deciso di cambiare il modo di gestire le lezioni e ho iniziato a basarle tutte su temi diversi rendendole più interattive e coinvolgenti. Dopo poco tempo si erano dimenticati del fatto che fossi italiano ed erano totalmente coinvolti sui temi che gli proponevo ogni settimana”. Questo è stato il momento in cui Giacomo ci racconta di aver sentito di non essere più inutile ma di aver portato il suo contributo nella classe e nella vita di ciascun ragazzo.

“Il ricordo a cui sono più legato in questa esperienza è l’ultimo giorno di scuola. I bambini hanno portato a me e ad altri volontari internazionali dei disegni collegati all’ultimo tema proposto in classe, il risparmio dell’acqua, e hanno iniziato a distribuirli come regali tutti felici e soddisfatti del lavoro che avevano fatto. Conservo ancora questi disegni a casa. Questa esperienza mi ha fatto capire quale sia la responsabilità e le difficoltà dell’insegnamento e mi ha sicuramente orientato nelle mie scelte future rendendole più consapevoli”.

Quando chiediamo a Giacomo che consiglio darebbe ad una persona che vuole partire lui risponde così: “Parti, goditi l’esperienza come viene perché non sarà come te la aspetti, ma sta a te renderla indimenticabile”.

L’esperienza di Giacomo può essere la tua, parti e scopri di più su te stesso creando un impatto positivo sulla società.
Per maggiori informazioni visita il sito aiesec.org o scrivi ad aiesec@info.it

#FacceCaso

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