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Glass To Power: le finestre intelligenti dell’Università Bicocca

Glass To Power: le finestre intelligenti dell’Università Bicocca

1 milione di Euro è la cifra sborsata per l'acquisizione da parte di Glass to Power, spin-off dell'Ateneo Milanese. Un investimento sicuramente molto

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1 milione di Euro è la cifra sborsata per l’acquisizione da parte di Glass to Power, spin-off dell’Ateneo Milanese.

Un investimento sicuramente molto costoso, ma che in termini di ambizioni può voler dire molto. Davvero davvero molto. Un milione di euro sono i soldi investiti per l’acquisto delle finestre intelligenti da parte di Glass to Power, spin-off dell’Università Bicocca di Milano.

È uno dei più importanti investimenti mai documentati nel nostro paese per comprare una famiglia di brevetti creati nel mondo di un’università pubblica.

Qui una striscia di celle fotovoltaiche al silicio converte a sua volta i fotoni infrarossi in corrente elettrica con grande efficienza. L’energia poi fluisce invisibile dai vetri trasparenti di qualsiasi utenza; questa è la cosiddetta vision.

È stato da poco consegnato nelle mani di BDO, società multinazionale di consulenza finanziaria, l’advisoring finanziario per ottenere una valutazione indipendente di Glass to Power, che risulta essere di 9 milioni di euro.

Oltre all’acquisizione di questa famiglia di brevetti dell’Università di Milano-Bicocca, il capitale sarà investito in altre operazioni strategiche con lo scopo di accompagnare Glass to Power verso un ulteriore salto dimensionale, e in prospettiva, ad’una quotazione in borsa nell’arco di due-tre anni.

La tecnologia è ormai abbastanza matura per consentire una vendita di finestre con buone prestazioni a costo relativamente contenuti, e si prevede di immettere sul mercato i primi prodotti sperimentali entro la fine di quest’anno, con la vera e propria commercializzazione a partire dal 2019.

È evidente che, ormai, molte Università stanno strizzando l’occhio al futuro, decise a puntare forte su innovazione e modernità per i propri studenti. Chissà se riusciremo, in Italia, ad avere Atenei (davvero) in linea con il 2018 e non quelle deprimenti situazioni da Paleolitico che troppo spesso siamo abituati a vedere e vivere sin quasi dai tempi dell’asilo…

#FacceCaso

Di Emanuele Caviglia

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