Il latino è sempre più un’arma sottovalutata per combattere l’ignoranza culturale e letteraria del nostro paese. Ma la lingua italiana si può salvare
Il latino è sempre più un’arma sottovalutata per combattere l’ignoranza culturale e letteraria del nostro paese. Ma la lingua italiana si può salvare con esso.
Il latino è un’arma preziosissima per la lingua italiana, per recuperare le abilità di scrittura e di lettura degli studenti e quindi migliorarne la conoscenza generale.
Per questo e altri motivi in molti esperti stanno discutendo sulla possibilità e opportunità di ricollocare lo studio del latino anche nella scuola secondaria di I grado, ossia le medie.
Alle basi di tale ipotesi si colloca così la possibilità che con la lingua degli antichi romani si possa imparare più facilmente a esprimersi e scrivere correttamente in italiano, in quanto il latino considerato lingua plastica, ossia che affina e potenzia la prima.
I miglioramenti sono su più fronti:l’esatta concordanza dei tempi verbali, la consecutio temporum e tutti i costrutti morfosintattici della lingua italiana.
Ripristinandolo si darebbe a una base nazionale di studenti un contributo basilare, a prescindere dalla scelta liceale.
È innegabile inoltre che oggi l’impoverimento linguistico esista e sia radicato nella nuova generazione di studenti, nonostante le lingue classiche non siano morte.
Il liceo classico, in quest’ottica, è ancora la miglior palestra per sfornare giovani preparati nel campo letterario e filosofico, oltre a una maggior garanzia di abilità di scrittura.
Si può, però, ripartire dalle medie.
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