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La nuova pubblicità della Gap ha fatto discutere

La nuova pubblicità della Gap ha fatto discutere

Nonostante la pubblicità sia stata condivisa sui social, ha suscitato parecchie critiche, in particolare modo dalla Francia. #FacceCaso. La nuova pub

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Nonostante la pubblicità sia stata condivisa sui social, ha suscitato parecchie critiche, in particolare modo dalla Francia. #FacceCaso.

La nuova pubblicità della Gap ha fatto discutere il web. All’interno della campagna intitolata “back to school” fanno da protagoniste una ragazzina dai capelli afro e un’altra che indossa un hijab blu.

La pubblicità fa sapere che il trend da indossare a scuola per il prossimo anno sarà il soft denim, ed è stata ambientata nel quartiere Ps13 di Harlem a New York. 

Nonostante la pubblicità sia stata condivisa sui social, ha suscitato parecchie critiche, in particolare modo dalla Francia. 

Alcuni esponenti politici si sono detti indignati. “Non accetterò mai di vedere bimbe velate. Non andrò mai più da Gap”. Ha scritto su Twitter Anne-Christine Lang, deputato ‘La République en Marche a Parigi. 

“Gap porta avanti la sua sottomissione all’islamismo con i suoi manifesti che ritraggono bambine velate. Un’imposizione che rappresenta un maltrattamento, un calpestamento dei nostri valori di uguaglianza, libertà e laicità”. Ha commentato Lydia Guirous, portavoce di ‘Les Républicains’. 

Dall’altra parte però, molti hanno interpretato la pubblicità come un riconoscimento delle diverse realtà e culture che caratterizzano le scuole di tutto il mondo, come un simbolo di integrazione. 

La modella Hamdia Ahmed ad esempio, ha fatto sapere su twitter. “Ricordo come mi sentivo fuori posto e strana nell’indossare l’hijab quando ero piccola. Non avete idea di quanto sia importante questo gesto. Per una giovane è rassicurante e aiuta l’autoaffermazione”. 

Lo scorso anno era successa una cosa simile. La Gap è finita al centro del mirino per aver ritratto una giovane donna dal volto coperto in una campagna pubblicitaria e nelle vetrine dei suoi negozi. 

“Non vendiamo hijab ma la nostra firma intende celebrare la diversità. I nostri clienti, i nostri dipendenti hanno origini, religioni e stili di vita molto diversi che vogliamo sostenere tutti”. Ha fatto sapere Gap in quella circostanza. Tu da che parte stai?

#FacceCaso. 

Di Francesca Romana Veriani 

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