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A Roma mai più obiettori di coscienza nei consultori!

A Roma mai più obiettori di coscienza nei consultori!

Finalmente. Finalmente li no del Tar del Lazio al Movimento della vita che non accetta che i consultori pubblici svolgano il loro lavoro. Io rabbrivi

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Finalmente. Finalmente li no del Tar del Lazio al Movimento della vita che non accetta che i consultori pubblici svolgano il loro lavoro.

Io rabbrividisco a certe notizie. Io rabbrividisco al pensiero che un movimento per la vita (quale vita? di chi?) possa avere la presunzione di decidere per le vite altrui. I consultori pubblici svolgono un lavoro fondamentale di supporto, sostengo, informazione ed erogazione di servizi quali i certificati di gravidanza per le donne che intendono eseguire un’interruzione volontaria di gravidanza, pillole del giorno dopo e contraccettivi.

In questo caso il Movimento per la vita accusava una delibera regionale che imponeva ai consultori di garantire determinati servizi. Quello tanto contestato è un decreto finalizzato a garantire la famosa legge 194. La legge 194 in Italia dovrebbe e sottolineo DOVREBBE garantire l’aborto alle donne entro i primi 90 giorni di gravidanza, non importa quale sia il motivo. E io aggiungo, a nessuno dovrebbe interessare il motivo. La donna deve avere la libertà di scegliere per sé stessa e per il suo corpo.

Quindi, se l’obiezione di coscienza per i medici che effettivamente devono operare un’interruzione volontaria di gravidanza è garantita per legge, questo non deve essere lo stesso per i servizi che i consultori pubblici DOVREBBERO erogare. Ma secondo il Movimento per la vita e le associazioni dei medici cattolici, il fatto che i consultori semplicemente svolgano il loro ruolo, è una violazione al diritto all’obiezione di coscienza. What?!

La sentenza del Tar

Ma ecco che finalmente, dopo due anni di battaglie, arriva il no del Tar. Secondo la sentenza, infatti, le pretese del movimento sarebbero infondate. Infatti l’omissione di coscienza che sì, è riconosciuta della 194, ma non per l’assistenza pre e post interruzione volontaria di gravidanza.

Quindi il servizio di rilascio del certificato di gravidanza, che serve alla donna per poter operare l’interruzione, non può non essere rilasciato. Lo stesso vale per gli anticoncezionali, compresa la pillola del giorno dopo!

#FacceCaso

Di Chiara Zane

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