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Il cervello come le biciclette, ma se la guida è autonoma…

Il cervello come le biciclette, ma se la guida è autonoma…

Dalla ruota oggetto di studio alla guida autonoma; due belle notizie per gli appassionati di biciclette e di e-bike. Scopriamole insieme. “Come nella

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Dalla ruota oggetto di studio alla guida autonoma; due belle notizie per gli appassionati di biciclette e di e-bike. Scopriamole insieme.

“Come nella vita c’è una ruota che gira, […] se la ruota si fora la caduta è sicura” [“Pedala”, Frankie Hi-NRG]

Con queste parole, uscite dalla sua bocca per la prima volta nel 2014, il decano dei rapper italiani Frankie Hi-NRG ci fa capire quanto secondo lui sia sottile la differenza che c’è tra la nostra vita e quella di una bicicletta. E a distanza di 4 anni possiamo dire che in fondo non aveva poi tutti i torti.

Un gruppo di studiosi del tedesco Max-Plank-Institut di Magdeburgo e dell’olandese Radboud University di Nimega ha infatti notato che in alcuni casi il nostro cervello si comporta esattamente come la ruota di una bicicletta.

Ciò avviene in occasione delle conversazioni, durante le quali il nostro cervello si sincronizza con la rapidità del parlato che ascolta, così come la ruota si adegua al ritmo imposto dalla pedalata. In altre parole la velocità del parlato del nostro interlocutore ci aiuta a prevedere la lunghezza delle sillabe che devono essere ancora pronunciate e ciò influenza il modo in cui poi le sentiamo e le elaboriamo.

Il paragone naturalmente cade se prendiamo in considerazione le e-bike. Nel caso di questo particolare tipo di bicicletta, oltre che dalla nostra pedalata, la frequenza di rotazione del tubolare viene determinata anche dall’attività del motorino presente su di essa.

E a proposito di e-bike, da Magdeburgo arriva anche una buona notizia per gli amanti della pedalata assistita. I ricercatori dell’Università “Otto von Guericke” sono infatti al lavoro su una cargo e-bike dotata di guida autonoma. Il prototipo potrebbe essere pronto già all’inizio di ottobre e se la sperimentazione dovesse andare a buon fine sarà in commercio prima del 2020.

Insomma, con il passare degli anni le biciclette potrebbero assomigliare sempre di più alle macchine. Questo, da amante della bici, mi addolora profondamente perché secondo me non c’è niente di più soddisfacente della fatica accumulata nelle gambe dopo un’uscita mattutina. Purtroppo, però, il mondo va avanti e a quanto pare la classica bicicletta è troppo lenta per stare al suo passo.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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