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Allarme insegnanti e dirigenti

Allarme insegnanti e dirigenti

La situazione presidi e docenti preoccupa per l’inizio dell’a.s. 2018/19. Non bastava il problema dei vaccini che sono stati sostituiti da un’autocer

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La situazione presidi e docenti preoccupa per l’inizio dell’a.s. 2018/19.

Non bastava il problema dei vaccini che sono stati sostituiti da un’autocertificazione da parte delle famiglie: ora bisogna far fronte anche alla carenza di insegnanti e al fatto che manca un preside su sei come riferito da Quotidiano.net.

Perché mancano i dirigenti?

La causa è la partenza dei nuovi concorsi di quest’estate (gli ultimi erano stati nel 2011). Infatti dovevano decretare i nuovi dirigenti entro Maggio, come aveva promesso il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. Invece l’ANP (Associazione Nazionale Presidi) rivela che alcuni presidi sono costretti a reggere un numero esagerato di istituti proprio a causa di questa mancanza.

Pochi docenti…

Per quanto riguarda i docenti invece “molte cattedre italiane sono destinate a rimanere vuote” si lamenta la Gilda. Difatti il Corriere della Sera scrive che si partirà con seimila cattedre vuote (l’allarme è soprattutto per insegnanti di matematica e di sostegno).

…e troppo anziani

Inoltre i docenti in Italia sono i più anziani tra i Paesi Ocse, come rivela EuNews (circa il 65% è ultracinquantenne). “In una situazione come questa con pochi investimenti e insegnanti più vecchi la qualità dell’educazione rischia di essere minore di quella necessaria” ha detto Angel Gurria, Segretario Generale dell’Ocse, ai microfoni di EuNews.

Come risolvere la situazione?

Qual è invece la causa di questo problema? La risposta a questa domanda la da Marcello Pacifico, presidente del sindacato di categoria Anief:”Abbiamo gli insegnanti più vecchi perché ci rifiutiamo di prendere i più giovani, i nostri ragazzi aspettano anni dopo la laurea senza essere messi in condizione di esercitare la professione” (fonte: il Fatto Quotidiano). Ma non è solo questo ad ostacolare l’entrata dei giovani nelle scuole: altre cause sono l’inefficienza dei vari concorsi negli ultimi anni a partire dal ’99, anno dell’ultimo “Concorsone”. Altro difetto è sicuramente il taglio delle spese pubbliche da parte del governo in seguito alla riforma Gelmini, che come dice Pacifico, ha causato la rimozione di 200mila posti.

Fatto sta che questi dati fanno capire che la scuola ha molto da migliorare sotto questo punto di vista e non solo, per garantire un futuro non solo ai giovani docenti, ma a tutti gli alunni d’Italia.

#FacceCaso

Di Leonardo Parboni

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